Rambo: Last Blood – Sylvester Stallone sul suo eroe un po’ attempato

Ecco uno stralcio della lunga intervista che Sylvester Stallone ha recentemente rilasciato al media Variety.

In Rambo: Last Blood, vedremo tornare ancora una volta Sly ad interpretare il veterano del Vietnam

Rambo: Last Blood è un film che ha forse fatto alzare qualche sopracciglio, soprattutto perché ci si chiede il motivo del voler riportare un personaggio che forse aveva già dato tutto, nuovamente sul grande schermo. Durante una lunga intervista rilasciata a Variety, Sylvester Stallone spiega molte cose e noi vi proponiamo un piccolo stralcio del discorso fatto dall’attore, rimandandovi al link fonte per leggere tutta l’intervista, qualora ne aveste voglia.

Variety: Perché far tornare Rambo?

Sly: Beh, si può far finire la storia con lui che torna a casa, con la foto di lui che scende sul vialetto, che sarebbe la chiusura del cerchio. Ma un personaggio del genere torna mai davvero a casa? Ho annotato un Post-It: “È tornato a casa, ma non è mai arrivato” e ho pensato che ci poteva essere un film fa dare, Perché il guerriero non può mai trovare la pace. Non può proprio, non ci riesce. Tutta la sua mente è stata rimodellata, ri-scolpita e riorganizzata in quell’universo alternativo, orribile, adrenalinico, chiamato guerra. Non è PTSD, ma una specie di fame insaziabile… E ho pensato che se fossimo riusciti a trovare un collegamento che non sottintendesse solamente la violenza per violenza come tema principale, sarebbe stato un buon modo per farlo tornare. Ed ecco l’idea di farlo diventare una sorta di padre adottivo per questa ragazza e per questa famiglia latina e lei è l’unica ancora che gli è rimasta, qualcosa che gli tocca il cuore, perché tutto il resto che ha toccato invece è morto. E se questo viene messo a rischio? Bene, tutti nel pubblico sanno di cosa lui sia capace.

Variety: Che cosa porti al ruolo che non può portare un giovane?

Sly: Il carico degli anni, dell’età, cosa che un giovane ovviamente non ha. Lui non è più quello che era. Un giovane combattente al suo apice reagisce automaticamente, senza pensarci. Azione, reazione. Bene, questa è una cosa che si perse non appena compiuti i 35, 38, o 40 anni. Inizi a pensare, certo, ma non riesci ad eseguire di rimando. La tua mente dice “Vai”, ma le mani non rispondono. Quindi ora Rambo è in quella modalità. Non è quello che era, ma la sua mente non lo lascia ancora andare e lui deve fare qualcosa.