No Other Land – la messa in onda rimandata ancora dalla Rai: “non in sintonia con il clima di speranza per la pace”
Il film che mostra la Palestina censurato “per non turbare gli animi”.
Nonostante l’eco internazionale e la vittoria agli Oscar come miglior documentario, No Other Land non andrà in onda sulla Rai come previsto. L’opera, che racconta l’occupazione israeliana e le demolizioni forzate nei villaggi palestinesi attraverso lo sguardo di due registi – il palestinese Basel Adra e l’israeliano Yuval Abraham – era attesa sul piccolo schermo all’inizio di ottobre. Prima posticipata al 21, ora slittata al 15 novembre, con una formula che suona come un rinvio a tempo indeterminato.
No Other Land Rai: il documentario premiato agli Oscar rinviato per motivi politici

Secondo indiscrezioni interne, la motivazione sarebbe “la necessità di trasmettere il film in un clima più disteso”. Dunque, evitare che le immagini di violenza e disperazione provenienti dalla Cisgiordania accendano ulteriori polemiche nel pieno delle tensioni mediorientali. Alcuni dirigenti avrebbero citato anche “il rischio di strumentalizzazioni politiche”, in riferimento agli equilibri diplomatici seguiti agli accordi promossi da Donald Trump.
La decisione ha provocato un’ondata di critiche. Nicola Fratoianni, deputato di Alleanza Verdi e Sinistra, ha attaccato frontalmente Viale Mazzini: “Di cosa hanno paura i vertici Rai? Che gli italiani vedano cosa avviene quotidianamente in Cisgiordania, con le violenze dei coloni contro la popolazione palestinese?”. E prosegue: “È paradossale che un’azienda pubblica che promuove una campagna contro le fake news censuri un’opera premiata per la sua testimonianza diretta”.

No Other Land ha commosso il pubblico internazionale per il suo sguardo doppio: quello di chi subisce e di chi documenta dall’interno di un sistema di oppressione. Girato in condizioni estreme, mescola materiale d’archivio e frammenti di vita quotidiana sotto occupazione. Durante la cerimonia degli Oscar, Yuval Abraham aveva dedicato il premio “a chi lotta per la libertà e la dignità, su entrambi i lati del muro”.
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