Pupi Avati e quella volta che rinunciò alla carriera di clarinettista per “colpa” di Lucio Dalla

Pupi Avati nel 2019 ha raccontato come abbia capito che la sua passione non era la musica, grazie all'amico Lucio Dalla.

Era il 2019 quando, in occasione dell’evento dedicato a Lucio Dalla, La sera dei miracoli, il suo amico e regista Pupi Avati ricordò di come per colpa del cantautore dovette dire addio alla sua carriera da musicista. Erano la fine degli anni Cinquanta, quando l’allora ventenne Pupi tentò una carriera nel jazz come clarinettista nella Doctor Dixie Jazz Band, ma l’entrata nella band di Lucio Dalla sarebbe stata fatale per il giovane Avati.

Pupi Avati e il suo addio al mondo della musica per colpa di Lucio Dalla

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L’allora giovanissimo Dalla fece capire a Pupi la differenza tra passione e talento, inducendolo quindi a cercare la propria strada, che sarebbe stata quella non della musica, bensì del cinema. Ecco il racconto del regista: “Il mio sogno era diventare un grande clarinettista jazz, ma un giorno nella nostra band arrivò Lucio Dalla. All’inizio non fu una preoccupazione per me, perché mi sembrava un musicista molto modesto. Invece poi ha mostrato una duttilità, una predisposizione, una genialità del tutto imprevista. Mi ha zittito e messo nell’angolo”.

Subito dopo l’abbandono della band, Pupi ha lavorato per quattro anni come rappresentante della Findus, per poi collaborare alla sceneggiatura di Salò e di Le 120 giornate di Sodoma, dello scrittore e regista Pier Paolo Pasolini. Qui inizia la sua carriera cinematografica, collaborando anche con Ugo Tognazzi e tanti altri attori italiani. Tra i suoi film più celebri ricordiamo Una gita scolastica, Regalo di Natale, Storia di ragazzi e ragazze, Il testimone dello sposo, Il cuore altrove, Il papà di Giovanna, Il figlio più piccolo, Una sconfinata giovinezza, Il cuore grande delle ragazze, Il bambino carrivo, Un ragazzo d’oro, Il fulgore di Dony, Il signor Diavolo. Oltre al cinema, con il tempo Pupi si è dedicato anche alla letteratura, scrivendo romanzi come I cavalieri che fecero l’impresa, La grande invenzione, Il ragazzo in soffitta e Il Signor Diavolo.

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