Pippo Baudo, il padre spirituale: “Le sue ultime settimane sono state di grande sofferenza”

"Era sotto morfina, però lucido", ha rivelato Don Giulio Albanese, padre spirituale del compianto conduttore Pippo Baudo.

In una chiesta di Santa Maria della Stella del tutto gremita sia dentro che fuori, l’Italia intera ha dato questo pomeriggio l’ultimo saluto a Pippo Baudo, il volto più rappresentativo della televisione italiana morto lo scorso 16 agosto all’età di 89 anni. Intercettato dai numerosi giornalisti presenti, Don Giulio Albanese, padre spirituale del conduttore di ben tredici Festival di Sanremo, ha svelato dettagli inediti sui suoi ultimi giorni di vita e sulla volontà di essere commemorato e sepolto Militello in Val di Catania, sua città natale.

Il padre spirituale di Pippo Baudo svela dettagli inediti sulle ultime settimane di vita del conduttore

Don Giulio Albanese ha rivelato di essere stato accanto a Pippo Baudo, non solo negli ultimi giorni, ma da settimane. “Sono state settimane soprattutto le ultime di grande sofferenza, era sotto morfina, però lucido e comunque per lui è stato un tempo, sono parole sue, di purificazione, di liberazione. In effetti si è chiuso un libro con la sua morte, quasi un secolo di storia, ma non è solo la storia della Rai, è la storia dell’Italia, del bel Paese e oggi noi quando guardiamo a quel feretro dobbiamo tenere presente che quel libro si è chiuso ma contiene tante memorie che noi dobbiamo custodire e ripeto non sono saperi che hanno solo una valenza culturale ma soprattutto spirituale“.

Il padre spirituale di Pippo Baudo ha confessato che il conduttore nell’ultimo periodo aveva avvertito il desiderio “di fare una sintesi, di capire che per certi versi il successo da solo non dà la felicità” e di ricordare ai suoi figli una cosa: “Me lo ha ripetuto costantemente: ‘Forse a volte ho fatto fatica ad essere diretto ed esplicito, però una cosa la posso dire: ho sempre voluto bene ai miei figli‘”. Padre Albanese ha poi spiegato perché il conduttore ha scelto di essere sepolto nella sua città natale. “Qui ci sono le sue radici e lui esprimeva un debito di ringraziamento nei confronti questa città che non solo gli ha dato i natali ma dal punto di vista valoriale lo ha forgiato e formato. E di questo è sempre stato orgoglioso. E’ tornato in questa terra nell’amata Sicilia proprio perché egli è sempre stato convinto che questa terra è un crocevia, è un crocevia delle Nazioni e da questo punto di vista rappresenta soprattutto questo primo segmento spazio temporale del nuovo millennio“.

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