Pete Docter riflette su Inside Out, Up e sul proprio esordio alla Pixar
Il regista ha lasciato un segno indelebile nella storia del cinema di animazione.
Pete Docter è certamente una delle figure più significative nel panorama della cinematografia d’animazione contemporanea. Alla sua regia si devono capolavori come Up o Inside Out, senza dimenticare il suo contributo come sceneggiatore a Toy Story o a WALL•E. Il suo peso è stato quindi enorme ed è sempre utile ascoltare che cosa hanno da dire personalità gigantesche come la sua. Pete Docter è stato premiato durante gli Annie Awards proprio per il contributo dato al cinema d’animazione. Per l’occasione si è lasciato andare a una lunga chiacchierata con The Hollywood Reporter durante la quale ha riflettuto proprio sui suoi principali successi e sui primi passi mossi in seno alla Pixar. Potete trovare i passi salienti della sua intervista direttamente qui sotto.
Le parole di Pete Docter sulla propria carriera
![pete docter, cinematographe.it](https://www.cinematographe.it/wp-content/uploads/2023/02/Up.jpg)
Pete Docter ha voluto prima di tutto ricordare un suo grande mentore, Ollie Johnson, uno dei primi animatori della Disney: “Ollie direbbe: ‘Non disegnare ciò che il personaggio sta facendo; disegna ciò che sta pensando’. Il motivo per cui ci muoviamo è prima di tutto perché sentiamo qualcosa dentro di noi e il nostro movimento diventa espressione di quella sensazione. Questo è stato un modo fenomenale per dire: ‘Disegna ciò che stanno provando’“. Docter ha voluto poi dire la sua sul perché il cinema di animazione sia ancora visto come un qualcosa per bambini e sul modo in cui la Pixar stia cercando di rompere con questo pregiudizio: “Mi piacerebbe continuare a sgretolare questi pregiudizi in modi che sappiano ancora colpire il pubblico. È facile fare qualcosa di diverso solo per il gusto di fare qualcosa di diverso. È invece davvero difficile fare qualcosa di diverso che sfiori ancora le persone – spingerle a volere vedere questa cosa e fare in modo che non l’abbiano mai visto prima. Questa è la parte più difficile“.