Persepolis: torna al cinema il capolavoro d’animazione di Marjane Satrapi

Dal 4 marzo nelle sale italiane il capolavoro d’animazione di Marjane Satrapi, in una nuova edizione 4K curata dalla stessa regista.

Dal 4 marzo arriva nelle sale italiane, in una nuova edizione 4K curata dalla stessa regista, Persepolis, il capolavoro d’animazione firmato nel 2007 da Marjane Satrapi e Vincent Paronnaud. Distribuito dalla Cineteca di Bologna con il suo progetto Il Cinema Ritrovato. Al cinema, Persepolis sarà disponibile sia in versione originale francese (con le voci di Chiara Mastroianni e Catherine Deneuve), sia in versione italiana (con le voci di Paola Cortellesi, Licia Maglietta e Sergio Castellitto).

Dal 4 marzo torna al cinema Persepolis di Marjane Satrapi, in una nuova edizione 4K

Persepolis racconta vent’anni di storia, visti con gli occhi di una piccola iraniana che cresce, cambia, capisce, scopre la storia della propria famiglia e del proprio paese mentre il popolo insorge contro lo Scià, vede una rivoluzione e poi una guerra, soffre, emigra, ritorna nell’Iran degli ayatollah ormai adolescente, quindi scappa di nuovo, stavolta in Francia dove diventa una grande disegnatrice. Marjane Satrapi traduce in raffinate animazioni in bianco e nero la sua autobiografia a fumetti, raccontando con disincantata ironia il suo viaggio dall’infanzia all’età adulta e la sua ricerca di libertà.

“La ragazzina che vedete nel film e che crescendo diventerà la giovane donna che ero io quando ho lasciato il mio Paese, all’età di 23 anni, oggi non avrebbe mai lasciato l’Iran”, ha detto Marjane Satrapi al pubblico della Cineteca di Bologna lo scorso anno, ricontestualizzando Persepolis alla luce delle proteste che hanno scosso l’Iran dall’autunno del 2022. “Oggi quella ragazza sarebbe scesa in strada, avrebbe combattuto, forse avrebbe perso un occhio. All’epoca, noi eravamo così terrorizzati, che non ci azzardavamo a parlare. Ma questa nuova generazione non è spaventata, quel muro di paura è stato abbattuto, ormai è distrutto. Adesso la paura è dall’altra parte, sono loro ad avere paura di noi e fanno bene a essere spaventati. Ma soprattutto, devono temere questa nuova generazione”.

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