Paul Rudd e il divertente malinteso con il figlio: “pensava lavorassi al cinema locale”

L'attore americano, interprete di Ant-Man, ha rivelato di aver lasciato per anni credere ai propri figli che lavorasse al cinema!

Paul Rudd, attualmente in piena fase promozionale di Ant-Man and The Wasp: Quantumania, ha rivelato un interessante, e divertente, aneddoto sulla propria vita personale.

Essere famosi ha molti vantaggi, e può anche essere motivo di vanità e di orgoglio, e può essere anche un modo divertente per essere fare colpo ed essere considerati cool dai propri figli. Ma cosa succede quando arriva il momento in cui i figli dei vip chiedono ai propri genitori che lavoro fanno?

A questo quesito ha recentemente risposto Paul Rudd, star dei Marvel film e interprete del supereroe Ant-Man, che in una recente intervista per Sunday Today with Willie Geist ha rivelato che di aver detto ai propri figli di lavorare al cinema locale.

Paul Rudd: “mio figlio pensava fossi l’impiegato del mese al cinema”!

Ant-Man Paul Rudd - Cinematographe.it

Paul Rudd ha infatti confessato che per almeno dieci anni ha lasciato il proprio figlio, Jack, credere che lavorasse per una nota catena americana di cinema (la AMC), invece di rivelargli di essere un attore famoso.

Rudd ha infatti confessato nell’intervista: “Non ho intenzione di sedermi con i miei figli, quando hanno tipo 3 anni, e dirli ‘Sapete, ho dei DVD da mostrarvi’“, ha scherzato il noto attore americano. “Non li ho veramente spiegato che lavoro facevo“, ha ammesso Rudd nell’intervista.

Secondo Rudd il malinteso ebbe inizio quando il figlio aveva “più o meno 4-5 anni“, e andarono al cinema a vedere un film con i loro amici. “Eravamo andati [al cinema], e nell’entrata c’era il poster di un film in cui ero presente“, ha spiegato Rudd. “E loro hanno pensato che lavorassi al cinema; al tempo avevo pensato fosse molto carina come cosa“. L’attore ha così fatto credere ai propri figli che il poter fosse una sorta di premio per i migliori impiegati del cinema.

La star di Marvel ha poi detto che ai figli, in particolare al figlio maggiore, li ci sono voluti un paio di anni prima di capire che il padre non era l’impiegato del mese al cinema: “Credo che quando aveva 15 anni ha finalmente connesso il tutto“, ha rivelato l’attore.

Ma Rudd ha voluto mettere in chiaro che il figlio non era stato ingenuo ma che la sua confusione era stata alimentata dallo stesso Rudd, che ha ammesso: “Diciamo, che non l’ho mai corretto“, riguardo al fatto che pensasse che lavorasse al cinema. Anzi, l’attore ha rivelato che spesso addirittura gli diceva: “Lavoro al AMC Lowes“.

Ant-Man and The Wasp: Quantumania è in arrivo in tutte le sale italiane a partire dal prossimo 15 febbraio.

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