Papa Ratzinger e la fatale profezia di Nanni Moretti
Habemus Papam, diretto e co-scritto dal celebre cineasta italiano ha anticipato l'azione più eclatante del pontificato di Benedetto XVI.
Papa Benedetto XVI, nato Joseph Aloisius Ratzinger, è un pontefice che ha cambiato la storia recente della chiesa. Nel ricordarlo oggi, 31 dicembre 2022, il giorno della sua morte a 95 anni, è opportuno mettere in evidenza un elemento particolare del suo pontificato, durato dal 2005 al 2013. Sicuramente il gesto più impattante e altisonante del suo papato è stato la rinuncia come ministro di Dio, l’ottavo pontefice a seguire questa strada dopo Clemente I, Ponziano, Silverio, Benedetto IX, Gregorio VI, Celestino V e Gregorio XII. Le sue dimissioni che hanno poi portato, dopo il conclave, all’elezione di Papa Francesco, sono però state in qualche modo previste, in maniera quasi profetica, da un noto cineasta italiano (come riportato da Il Mattino).
Papa Ratzinger ha rassegnato le sue dimissioni l’11 febbraio 2013
In Habemus Papam, infatti, il famoso Nanni Moretti (Ecce bombo, Tre piani) mette in scena una situazione simile a quanto è accaduto con Papa Benedetto XVI, con il fittizio cardinale Melville (che ha il volto di Michel Piccoli) che, una volta eletto dagli altri cardinali, fugge perché spaventato dal suo nuovo ruolo. Ovviamente questo è distante dalla realtà dei fatti con Ratzinger però il film mette in evidenza un punto cruciale dell’addio di Benedetto XVI, ovvero il peso del pontificato che sicuramente è tra le cause che ha poi portato all’addio del predecessore di Bergoglio.
In questo, non si sa effettivamente se Moretti ha avuto la lungimiranza di intercettare qualcosa nel pontificato di Papa Ratzinger così da anticipare la sua decisione inserendola nella sua opera o, semplicemente, ha immaginato uno scenario possibile, riuscendo casualmente ad intuire quello che sarebbe avvenuto dopo. I più superstiziosi pensano che sia una profezia, noi ci limitiamo a sostenere che, da buon artista, il regista e sceneggiatore ha saputo leggere il mondo ancora prima della realtà, come spesso accade.