Palomar acquista i diritti per il film sulla vita del pugile Leone Javovacci

Palomar è in trattativa con un distributore internazionale per un film sulla spettacolare vita di Leone Javocacci che ha combattuto per i suoi diritti.

Palomar acquista i diritti per realizzare un film sulla vita di Leone Jacovacci il pugile nero che ha combattuto per il suo diritto di essere trattato come un italiano

Palomar casa di produzione di Volevo Nascondermi, La Paranza dei Bambini, Il Commissario Montalbano e Il Nome della Rosa ha acquisito i diritti per sviluppare un film sulla straordinaria vita di Leone Jacovacci, il pugile nero che negli anni ’20 ha dovuto combattere per il titolo europeo e per affermare la sua italianità. Il film internazionale è scritto da Silvia Ebruel e Marcello Izzo con la collaborazione di Tommaso Renzoni e verrà girato in Italia, Francia e Inghilterra all’inizio del 2021. Palomar ha quasi concluso le trattative con una casa di distribuzione internazionale per la realizzazione e promozione del film.

Leone Jacovacci, nato in Congo, ha vissuto la propria infanzia e adolescenza a Roma dove veniva chiamato ed è stato ribattezzato “il mulatto di Trastevere” per il suo colore della pelle. A Parigi, sotto lo pseudonimo di Jack Walker si dimostra un pugile dal talento eccezionale mai visto, capace di collezionare un successo dopo l’altro, una vittoria dopo l’altro estasiando il pubblico di appassionati dello sport del pugilato e non solo. L’ambizione e il desiderio profondo di Jacovacci era quello di riuscire a ottenere il titolo europeo che però passava anche dalla Federazione Italiana che avrebbe dovuto ufficializzare la sua cittadinanza. Ma era il 1928 e Mussolini continuava a intessere il suo sogno imperiale, nessuno avrebbe mai potuto accettare o immaginare un campione italiano dalla pelle scura. Leone si ritroverà a dover sfidare i pugili più forti, ammagliando il pubblico, scontrandosi anche con Mario Bosisio, grande orgoglio dell’Italia. Può un uomo mettere a tappeto il campione italiano ma soprattutto una propaganda come è stata quella fascista? Basterà uno stadio al completo e un pubblico che lo ama per farlo sentire finalmente italiano e tramandare la sua storia?