Ornella Vanoni, il commosso tributo a Che tempo che fa: “È molto complicato trovare le parole”

Fazio ha dedicato la scorsa puntata di Che tempo che fa a Ornella Vanoni, scomparsa a 91 anni

Fabio Fazio ha dedicato la scorsa puntata di Che tempo che fa a Ornella Vanoni, scomparsa a 91 anni il 21 novembre. La sua voce è apparsa tesa, il ritmo più lento del solito. “È molto complicato trovare le parole”, ha esordito. Fin dalle prime battute, Fazio chiarisce che quella non sarà una puntata come le altre. “Il nostro cuore è da due giorni lì”, ha detto, lasciando emergere un affetto che negli anni si era trasformato quasi in complicità. Ornella non era solo un’ospite: era parte del gruppo, parte del gioco, come lo definisce lui. Un gioco che oggi appare difficile, quasi fuori posto, ma che resta pur sempre il mestiere di entrambi.

“Questa puntata non è come le altre: cercheremo di fare del nostro meglio, ma è una puntata totalmente dedicata a Ornella non solo per le cose che faremo, ma perché il nostro cuore è da due giorni lì. Ornella è stata una di noi, abbiamo perso un compagno di giochi e giocare è difficile adesso ma è il nostro mestiere, che è anche il suo. Cercheremo di farlo nel migliore dei modi”.

Ornella Vanoni, il commosso tributo a Che tempo che fa cinematographe.it

Nel corso della serata, il conduttore è tornato più volte sulla figura dell’artista, cercando di descriverne l’essenza con un’immagine inattesa: quella degli equilibristi del circo, sospesi su una fune sottile tra il tragico e il comico. Una fune che, secondo Fazio, Ornella Vanoni ha percorso per tutta la vita, con quell’ironia leggera che sapeva sciogliere anche gli attimi più seriosi. Era il suo modo di stare al mondo, e di stare davanti al pubblico. A un certo punto, ammette che è difficile persino guardare verso l’ingresso dello studio senza aspettarsi che, da un momento all’altro, lei arrivi con il suo passo inconfondibile.

“Ornella ci ha insegnato tantissimo. In particolare, avete presente gli equilibristi al circo che camminano sulla fune, sul nastro? Ecco, lei ha camminato su questa fune che è quella dell’ironia, che ha percorso tutta la vita. Questa fune, sottile, difficile da percorrere, difficilissima, che è sospesa fra il tragico e il comico della vita. Ecco, lei l’ha percorsa con l’ironia che la faceva sorridere. È una lezione gigantesca che abbiamo potuto cogliere davvero in ogni tipo di racconto. Per noi è molto faticoso questa sera perché uno si guarda lì e dice ‘adesso entra da lì…”

Luciana Littizzetto, come sempre, sceglie le parole passando per il sentimento più ruvido. “Mi sembra che mi strappino la pelle continuamente”, dice, citando una serie di addii recenti che hanno segnato profondamente l’immaginario dello spettacolo italiano. Quando parla di Ornella Vanoni, il tono cambia: la definisce una donna che ha vissuto a pieni morsi, senza paura di fare briciole o caos. Una donna che abbracciava molto, e che soprattutto abbracciava forte, quasi a sostenere chi non era abituato a sentirsi trattenuto da qualcuno.

“Devo dire che questo periodo mi sembra che mi strappino la pelle continuamente, prima Pippo (Baudo), poi Peppe Vessicchio, le Kessler, Ornella… non c’è un cerotto abbastanza grande per coprire tutti questi dolori. Lei era una donna, è ancora una donna, che ha masticato la vita proprio a bocconi grossi; ha fatto anche parecchie briciole, lo diceva, aveva fatto anche dei danni, però ha amato a dismisura e ha abbracciato a più non posso. Lei amava abbracciare, diceva che questo stringere sosteneva le persone che magari non erano abituate a essere abbracciate e lei lo faceva sempre e volentieri. Questa è una cosa che ricordo e non credo di potermela dimenticare facilmente”.