Oppenheimer: Christopher Nolan spiega le scene di sesso “essenziali” del film

Per la prima volta in carriera il regista ha deciso di ricorrervi e c'è un chiaro motivo dietro.

Uscito il 21 luglio, Oppenheimer è il film delle “prime volte” per Christopher Nolan. Al dodicesimo lavoro della sua luminosa carriera, il grande regista ha sperimentato l’IMAX, con una pellicola in bianco e nero, e si è messo alla prova con un’opera biografica. Ma, soprattutto, ha incluso delle scene di sesso, qualcosa di mai affrontato prima. Ai microfoni di Insider, il cineasta ha spiegato di aver provato una certa apprensione per quanto riguarda le sequenze dalla forte carica erotica.

Ogni volta che si sondano territori inesplorati, crede sia una buona cosa essere nervosi, prestare un’attenzione ancora maggiore, pianificare e prepararsi. Comunque, ben presto si è tranquillizzato, dati gli straordinari attori scritturati in Oppenheimer. Non appena si è incontrato con Florence Pugh ha compreso quanto fosse adatta al ruolo di Jean Tatlock, con la quale il protagonista, interpretato da Cillian Murphy, ha un affaire sia prima sia durante il suo matrimonio con Katherine, impersonata da Emily Blunt.

Christopher Nolan giustifica la presenza di scene di sesso in Oppenheimer

Christopher Nolan giustifica scene sesso in Oppenheimer - Cinematographe.it

Nolan ha sottolineato di aver instaurato insieme alla Pugh una connessione creativa. Aveva in mente un’attrice capace di dare la giusta profondità al personaggio di Tatlock, affinché il pubblico ne cogliesse il significato nella vita di Oppenheimer. Invece di giudicare, l’obiettivo era di fornire allo spettatore un ritratto del personaggio principale per sviluppare empatia.

Christopher Nolan giustifica scene sesso in Oppenheimer - Cinematographe.it

Le scene di sesso tra Tatlock e Oppenheimer le ritiene essenziali. Solo così era davvero possibile capire la relazione, esplorarla e definire cosa la faceva funzionare senza essere timidi o allusivi. Il legame tra i due ha avuto enormi ramificazioni per la vita successiva e il destino finale dello scienziato, considerato il padre della bomba atomica, leader del cosiddetto Progetto Manhattan in piena Seconda guerra mondiale.

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