Octavia Spencer e il rapporto con la sua dislessia: “significa solo che il cervello funziona diversamente”
Pensare in modo diverso è un superpotere: lo dicono Octavia Spencer, Orlando Bloom e Whoopi Goldberg.
Octavia Spencer non è solo un’Oscar. È anche una donna che pensa in modo diverso, e lo rivendica senza filtri. In un’intervista a WENN, ha raccontato qualcosa di molto personale: “Ero dislessica da bambina. E lo sono da adulta”.
Octavia Spencer: il lato positivoo della dislessia

Altro che limite. Per lei, la dislessia è stata un’arma in più. “Ricordo solo di aver pensato in modo diverso”, ha detto. Il suo cervello, a quanto pare, ragionava in modo non lineare. Ma potente. “Riuscivo a risolvere puzzle più velocemente degli altri. Il mio ragionamento deduttivo era molto importante”.
Un approccio che, oggi, è la sua marcia in più anche sul set. Capisce le dinamiche tra i personaggi, le pieghe emotive dei copioni, i sottotesti. Ascolta prima di parlare. E quando parla, arriva dritta. È il frutto di un altro modo di elaborare il mondo. Di viverlo, anche.

Non tutti però hanno la fortuna di trovare insegnanti che vedono oltre le etichette. Octavia Spencer sì. “Mi hanno valutata per il programma per studenti dotati. Ero brava ad ascoltare”, ha spiegato. Poi ha lanciato una stoccata chiara: “Gli insegnanti dovrebbero essere pagati come gli atleti”. Niente da aggiungere. Ma soprattutto, ha voluto lanciare un messaggio a chi si sente “sbagliato”: “La dislessia non significa che sei stupido. Significa che il tuo cervello funziona in modo diverso”. E non è sola.
Anche Orlando Bloom, star di Pirati dei Caraibi, ha parlato della sua dislessia: “È un dono grandioso. Ti costringe a pensare in modo creativo”. Stessa musica per Whoopi Goldberg: sua madre le diceva sempre “Non sei lenta. Sei solo diversa”. Tre talenti. Tre cervelli non conformi. E un’unica verità: pensare fuori dagli schemi non è un difetto. È una forza.
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