Nobili bugie: il film con Claudia Cardinale premiato a Venezia 74

Nobili bugie, il film di Antonio Pisu con Claudia Cardinale, è stato premiato a Venezia con ben due premi targati Kineo.

Nobili bugie, il film di Antonio Pisu presentato alla 74ª Mostra del Cinema di Venezia e ancor prima in occasione del Bif&st, dove abbiamo avuto modo di recensirlo, è stato premiato al Lido con due prestigiosi premi collaterali. Si tratta, per l’appunto, del Premio Kineo – Diamanti al cinema, giunto alla sua 15ma edizione e promosso dall’Associazione Culturale Kineo. La rassegna collaterale sviluppatasi in seno al festival di Venezia ha onorato Claudia Cardinale, protagonista della black comedy, col Premio alla Carriera, mentre il regista Antonio Pisu e il cast ricevono il Premio Kinéo alla Miglior Opera Prima.

Presentato anche all’ultimo Marchè del Festival di Cannes e al Biografilm Festival di Bologna Nobili Bugie sarà prossimamente nei cinema italiani distribuito da Genoma Films. Fanno parte del cast, oltre all’iconica Claudia Cardinale, anche Raffaele Pisu, Tiziana Foschi, Federico Tolardo, Gaia Bottazzi, Silvia Traversi, Carlotta Miti, Eraldo Turra, Luciano Manzalini, Leo Mantovani, Romano Treré, Tita Ruggeri e Franco Colomba.

Di seguito la trama di Nobili bugie:

1944. Italia. Sui colli Bolognesi, una famiglia di nobili decaduti sopravvive al proprio declino economico nell’unico luogo che ancora possiede: la tenuta di Villa La Quiete. Il Duca Pier Donato Martellini e la Duchessa Romola Valli, stanchi e avviliti, se ne fregano della guerra e risiedono nel loro podere con la servitù ormai ridotta ai minimi termini. Come se non bastasse devono prendersi cura del figlio Jean-Jacques, immaturo cinquantenne che passa le sue giornate a comporre poesie dedicate al Bologna FC.

La soluzione a tutti i problemi si presenta alla villa in un pomeriggio qualsiasi; un uomo e due donne in fuga, chiedono loro rifugio; sono ebrei, disposti a pagare con un lingotto d’oro ogni mese di permanenza. La Duchessa, dopo aver accettato, fa di tutto per sedare sul nascere ogni tentativo della servitù e del marito di rubare il tesoro agli ospiti ed ordina di aspettare che la famiglia di “rifugiati” mantenga la promessa e doni più lingotti possibili al fine di dar la possibilità di riacquistare i loro averi impegnati.

I lingotti aumentano e proprio nel momento in cui il Duca e la Duchessa intravedono finalmente una rinascita nobiliare, la guerra finisce. Terrorizzati dalla possibilità di perdere l’unica fonte di guadagno organizzano rocamboleschi escamotage, pantomime e sotterfugi per fingere che il conflitto non sia ancora finito sino a quando un uomo che i rifugiati conoscono bene si presenta nella Tenuta e cambierà le carte in tavola.