Nicoletta Romanoff: “quando mio fratello si tolse la vita, qualcosa dentro di me si spezzò per sempre”
Nicoletta Romanoff non ha mai fatto rumore, ma ha sempre resistito.
Ci sono date che si scolpiscono nella carne. Per Nicoletta Romanoff, una di quelle è il 26 maggio 1997. Aveva diciott’anni da poco. Famiglia felice, genitori giovani, tutti e quattro i nonni ancora in vita. Sembrava tutto perfetto. Poi, all’improvviso, il crollo: suo fratello Enzo, 21 anni, si toglie la vita.
Quando la vita si spezza: il dolore segreto di Nicoletta Romanoff

Da lì in poi, niente è stato più lo stesso. “Qualcosa in me si è spezzato per sempre”, racconta oggi, per la prima volta, in un’intervista. Lo ha scritto anche nel suo libro Come il tralcio alla vite. Quel dolore, dice, l’ha divisa in due: una parte se n’è andata con Enzo, l’altra ha dovuto crescere in fretta per reggere i genitori.
Tra lei ed Enzo c’era un legame speciale, fatto di litigi e lettere per fare pace, infilate sotto la porta. Ne conserva ancora alcune. E poi c’è quel ricordo in Africa, quando lei aveva dieci anni e lui tredici. Una puntura di ragno sulla palpebra, la paura, lui che corre a cercare un dentista italiano. Lei fa la comunione con la benda sull’occhio. Vita vera.
Non cerca spiegazioni. “Non ce ne sono”, aggiunge. Ma in mezzo a quel vuoto, ha trovato una via: la fede. “È parte di me come mangiare bene o allenarmi. È un’amicizia quotidiana con Dio”.

E poi la maternità, arrivata presto: primo figlio a 19 anni, il secondo a 21. “Mi ha salvata”, confessa. Il cinema? Quasi per caso. Scartata dalle agenzie di moda, si presenta a un provino con un’amica. 600 ragazze. La parte, però, è sua.
Sul set, perfezionista fino all’ossessione. Una volta dovette schiaffeggiare Laura Morante e le partì una manata clamorosa. “Avevo fatto tanto sport…”. Oggi ha quattro figli, una vita piena e una serenità conquistata. Ha perso anche il padre da poco, e il dolore si è riaffacciato. Ma lei resta lì, solida, lucida. “Lo strazio è l’amore che non puoi più dare”. Ma intanto ama. E va avanti.