Nessun nome nei titoli di coda arriva in esclusiva su Chili

Nessun nome nei titoli di coda, di Simone Amendola, realizza un documentario sul cinema diverso, insolito e straordinario.

Nessun nome dei titoli di coda dopo un breve periodo di programmazione nei cinema arriva in esclusiva su Chili

Nessun nome dei titoli di coda, di Simone Amendola, uscirà sulla piattaforma Chili il 17 giugno 2020. Dopo l’uscita nei cinema il 5 marzo 2020, con la programmazione interrotta a causa dell’emergenza Coronavirus, e tornato sul grande schermo il 18 maggio 2020 nell’arena del Cinema Kolbe di Mestre, il documentario arriva adesso anche in streaming. Parallelamente alla distribuzione cinematografica estiva nelle arene e nei cinema, Nessun nome nei titoli di coda sarà disponibile anche On Demand su una piattaforma che ha permesso la visione di una selezione di titoli sempre più ampia, soprattutto nella così detta Fase 1 della pandemia. Nessun nome nei titoli di coda, presentato alla 14ª Festa del Cinema di Roma, tra cinema del passato del presente, concentrandosi sulla figura delle comparse, con dolcezza e un velo di tenerezza, racconta la professionalità e la passione che si possono mettere anche in quei pochi secondi sullo schermo, una metafora che dà speranza.

È un lavoro prezioso, mi ha molto colpito, a tratti addirittura commosso“, ha dichiarato il regista Pupi Avati. “Racconta un uomo che ha partecipato alla grande storia del cinema italiano restando sempre nell’ombra. Questo film gli restituisce quella visibilità che merita. Mi auguro lo vedano in tanti“. Prodotto dalla Hermes Production Nessun nome nei titoli di coda ha trovato ampio consenso da parte del pubblico e della critica, iniziando ad essere presentato, oltre che alla Festa del Cinema di Roma, anche ad altri importanti Festival cinematografici ricevendo, tra gli altri premi, la nomination come Miglior Documentario Internazionale ai Fabrique du Cinema. Un successo che ha portato il Canale Artè France a realizzare reportage sul film trasmesso nei paesi francofoni e in Germania.

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Cinque fratelli che dal dopoguerra hanno cercato le facce giuste per il cinema italiano e internazionale passato da Roma. Dei cinque, Antonio, a 80 anni, è ancora lì, sul suo campo di battaglia, Cinecittà. All’approssimarsi dell’idea di una fine, come ogni uomo vorrebbe lasciare un nome nei titoli di coda.