Addio a Franco Citti: l’Accattone di Pier Paolo Pasolini

Il Cinema italiano piange la morte di Franco Citti, attore e regista classe 1935, nel 1961 fu scoperto da Pier Paolo Pasolini che ne fece il suo Accattone nella celebre pellicola del regista neorealista.
Malato da tempo, si è spento nella sua abitazione. Il prossimo 23 Aprile avrebbe compiuto 81 anni.

In Accattone interpretava Vittorio Cataldi, un sottoproletario romano il cui stile di vita è improntato al vivere alla giornata. Accattone si fa mantenere da Maddalena, una prostituta sottratta ad un napoletano finito in carcere. Pur di evitarne la vendetta dei suoi amici, incolpa ingiustamente la donna che finisce in carcere al posto suo. Accattone, ora solo e senza soldi, resta senza cibo e conosce ancora di più la miseria. L’incontro con Stella, cresciuto in amore si trasforma ben presto in un ritorno al furto che gli risulterà fatale.

Ricordando la sua lunga e fortunata filmografia, nel 1962 fu Tommaso in Una vita violenta di Paolo Heusch e Brunello Rondi. Nel 1967 interpretò Edipo nel film Edipo Re diretto nuovamente da Pier Paolo Pasolini. L’anno dopo fu un trafficante d’armi in Somalia nel film di denuncia Seduto alla sua destra di Valerio Zurlini. Sotto la regia di Pasolini recitò ancora in Porcile nel 1969, come il Ser Ciappelletto ne Il Decameron nel 1971, nei panni di Satana ne I racconti di Canterbury nel 1973 e come demone ne Il fiore delle Mille e una notte nel 1974.
Nel 1970 fu protagonista del film Ostia diretto da suo fratello Sergio, agli esordi nella regia cinematografica. Per lui interpreterà assieme all’amico Vincenzo Cerami anche Storie scellerate nel 1973, Casotto nel 1977 e Il minestrone nel 1981.
Nel 1998 esordì nella regia dirigendo se stesso, quasi come fosse nuovamente Accattone, e Fiorello in Cartoni animati, ultima testimonianza della poetica pasoliniana.
Attivo anche a teatro, ricordiamo tra i suoi lavori più celebri I giganti della montagna e Tamerlano, nel 1989, per la regia di Carlo Quartucci.