Monica Bellucci sulle critiche alla figlia Deva: “servono anche quelle”

Taormina. Serata finale del Festival del Cinema, tutto fermo, occhi puntati su Monica Bellucci: abito di satin e pizzo, presenza che azzera la concorrenza. Ritira il Premio Speciale Internazionale, mentre il Festival dedica la locandina ai 25 anni di Malena. Lei sorride, ringrazia, poi va dritta al punto: “Un film ancora attualissimo. Una storia senza tempo dove una donna in un mondo di uomini deve lottare per sopravvivere”. Una realtà che brucia ancora sotto la pelle.

Monica Bellucci e le critiche “costruttive” alla figlia Deva

Sul palco Monica Bellucci chiude un cerchio. “Tornare a Taormina e ricevere questo premio nell’anno di Malena è come chiudere un cerchio emotivo. Sono grata al pubblico”. Poi ricorda come Tornatore l’ha voluta: “Avevo fatto uno spot con lui, mi raccontò la storia. Mi richiamò anni dopo, mentre ero a Portorico”.

Accanto a lei Tim Burton, presenza discreta ma solidissima: amore vissuto senza teatrini, solo agli appuntamenti che contano – Taormina, Venezia per Beetlejuice Beetlejuice. “Sto con l’uomo, non con il regista”, taglia corto Monica. “Parliamo di cinema e arte, ma oggi le priorità sono cambiate. Prima vivevo sempre con la valigia, ora penso alle figlie e alla vita. A un certo punto devi vivere la tua e non più quella degli altri”.

Monica Bellucci non gira intorno neanche quando arriva il tema Depardieu e le molestie: “Io sono stata fortunata, non mi sono mai trovata in situazioni che non potevo gestire”.

Poi il focus si sposta su Deva, figlia avuta con Vincent Cassel, appena vista ne Il Gattopardo. Critiche, accuse di essere raccomandata? Bellucci è di ghiaccio: “Le cattiverie e i giudizi servono sempre, tutto aiuta a crescere. Con lei ragioniamo sulla differenza tra realtà e immagine, alla fine ne sa più di me”. Di fatto, un passaggio di testimone generazionale senza sceneggiature scritte.

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