Miley Cyrus nuda e super sexy per la copertina della rivista Perfect [FOTO]

La nudità può essere un atto di forza.

Miley Cyrus non si accontenta di far chiacchierare: la signora del caos estetico torna a spaccare ogni schema con un servizio fotografico che non ti aspetti. Dimentica il tacito pudore: stavolta sbuca in copertina su Perfect Magazine completamente “nuda come mamma l’ha fatta”, sotto l’obiettivo di Paolo Roversi, il mago italiano delle atmosfere oniriche. La trovata? Un’uscita da 80 pagine dedicata al suo nuovo album Something Beautiful, un concentrato di audacia e carica esplosiva.

Miley Cyrus: nudità e potenza espressiva

Miley Cyrus nuda per la rivista Perfect - Cinematographe.it

Il magazine si presenta con tre cover distinte e nessuna innocua: due firmate Roversi e una firmata Lynette Garland. Nella prima – la più clamorosa – Miley è pura pelle e sguardo di ferro. Il suo commento brucia:Nuda, ma carica come un vulcano spento al momento giusto”. Non è una provocazione qualunque, ma un pugno nello stomaco della censura autoimposta.

Poi c’è la Miley in versione regale, che sfoggia il costume originale di Maria Antonietta tratto dal film di Sofia Coppola. Uno scatto da pelle d’oca, come se Versailles si fosse trasferita in uno studio fotografico. La popstar sussurra: “Mi sento dentro una tasca celeste: il vestito mi culla invece di soffocarmi. È un’estensione di me, non un’armatura”.

Ultima copertina, ultima bordata di stile: il corsetto sculptural di Lynette Garland, lo stesso spirito che portò Miley sul palco dei Grammy con un Bob Mackie da applausi. Parole al vetriolo: “Quando calchi un red carpet che sembra un ring, quell’abito parla prima di me. È il mio scudo e la mia spada”. Giù il sipario, ma non sui riflettori: è lei la vera attrazione.

Miley, questa almeno, ti prende a calci nella monotonia e ti mostra che il corpo è uno strumento di verità. Perfect Magazine ha fatto centro, mettendo sotto i riflettori un’artista che mastica provocazione col cucchiaio della sincerità. E noi, tra una pagina e l’altra, restiamo lì a guardare, senza via di scampo.

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