Requiem for a cinema: Milano dice addio ad Apollo e Odeon?

Dopo l’addio al cinema Apollo, caro ai cittadini per avere una programmazione non esclusivamente da botteghino, i milanesi sono costretti a dire addio anche allo storico spazio cinematografico Odeon, situato in via Santa Radegonda, esattamente a due passi dalla cattedrale.

Ma vediamo chi saranno i nuovi proprietari: solo poche ore fa abbiamo appreso dai giornali che la Apple sarà la nuova proprietaria dello spazio di piazza Liberty, che dal 2005 ospita un’occasione cinematografica d’avanguardia e di crescita per tutti i cittadini. Ricordiamo che fino a pochi anni fa, quella zona era riservata ad un parcheggio, prima della riqualificazione del territorio e la nascita di un posto di aggregazione culturale che ha subito fatto breccia nel cuore di chi ama il cinema, soprattutto per la scelta di una programmazione sempre attenta a non lasciare indietro perle cinematografiche non presenti in altri cinema della città. Una scelta senza dubbio coraggiosa, volta ad aprire le menti dei suoi spettatori.

A meno di 24 ore dalla prima notizia, un altro macigno ha preso il sopravvento: la Rinascente sarà la nuova proprietaria dell’Odeon. Una bufala, si pensa inizialmente. Invece no. Leggendo con attenzione i vari articoli usciti in queste ultime ore, si apprende che la nuova proprietaria dello spazio di via Santa Radegonda avrebbe l’intenzione di comprare alcune delle sale dell’Odeon (che ne conta ben 10) in favore del suo spazio commerciale. Ricordiamo che il cinema aveva già subito dei cambiamenti quando era entrato a fa parte del circuito The Space, una notizia non di poco conto se si pensa al modo in cui i multisala della grandi catene internazionali stanno prendendo il sopravvento in questi ultimi anni.

cinema Apollo e Odeon: i milanesi obbligati a dir loro addio?

Ormai si parla spesso di schiaffi alla cultura, così tanto che questo termine ha perso di importanza.  Siamo abituati a vedere il sito di Pompei mentre si sgretola, il Colosseo chiuso mentre la folla di turisti aspetta fuori dal cancello, i teatri che chiudono per far posto ai supermercati. E in meno di 24 ore è entrato nella normalità persino chiudere due cinema situati a meno di una fermata di metropolitana di distanza.

Se non si può fare niente contro l’importanza del denaro, unico motore di scelte pericolose come questa, è doveroso fare una riflessione: un biglietto del cinema costa 8 euro, cifra esigua se paragonata a coloro che strisciano la propria carta di credito in un negozio di abbigliamento o in un negozio di telefonia. Ma forse si perde di vista quanto siano importanti quei singoli 8 euro: un investimento morale e sociale a lungo termine, di cui non possiamo e non dobbiamo fare a meno.