Miguel Herrán e il dolce annuncio sui social: Rio de La Casa di Carta diventerà presto papà!

Miguel Herrán e Celia Pedraza annunciano sui social di aspettare un bambino. L'attore spagnolo è attualmente al cinema con Prigione 77.

Il popolare attore spagnolo Miguel Herrán, star Netflix celebre per essere il volto di Rio ne La Casa di Carta e Christian in Èlitediventerà presto papà. Il dolce annuncio è stato dato sui social insieme alla sua attuale compagna, Celia Pedraza. Una notizia forse un po’ inaspettata per i numerosi fan della coppia, la cui storia d’amore è iniziata piuttosto recentemente, circa un paio di mesi fa.

La loro relazione è sempre stata mantenuta relativamente provata, ma questa notizia l’hanno voluta condividere subito con tutti i loro followers! Stando ai commenti, i due sembrano essere al settimo cielo per il lieto evento. Per dare la notizia Miguel Herrán ha condiviso su Instagram la prima ecografia e una carrellata di tenere foto famigliari.

“Bè, c’è poco da aggiungere. Le immagini parlano da sole. Questa è la mia famiglia. Ed è la cosa che voglio di più al mondo. @celiapedraza_ mi ha fatto il regalo più grande della mia vita. Diventeremo genitori. Ancora non sappiamo nulla, solo che al momento è tutto perfetto e che abbiamo un’illusione che ci costa molto gestire”, ha scritto l’attore nel post.

Per chi non la conoscesse, Celia Pedraza è la sorella dell’attrice e ballerina Maria Pedraza, già vista su Netflix nel ruolo di Alison Parke ne La Casa di Carta e nel ruolo di Marina in Èlite. Proprio grazie a lei i due si sono potuti incontrare!

Miguel Herrán attualmente è nelle sale italiane con il film Prigione 77 di Alberto Rodriguez. Nel film il vincitore del premio Goya interpreta Manuel, un giovane contabile condannato a un’esagerata pena di 20 anni di reclusione per essersi intascato l’equivalente di 1200 euro. Con l’aiuto del suo compagno di cella Pino, Manuel diventerà il leader di un movimento che unirà tutte le prigioni nella lotta per la libertà, e che cambierà per sempre il diritto penitenziario e la società. All’interno, prigionieri incarcerati per le loro preferenze sessuali, per essere poveri, per non avere un lavoro o per il loro credo politico, privi di diritti e umanità, scontano pene eccessive in una “Prigione Modello” sovraffollata. È il 1977. All’esterno, nelle strade e piazze sovraffollate si celebra la recente democrazia dopo 40 anni di dittatura, ignari di un sistema legale profondamente fallato.