Michele Morrone a Belve: “sono un divo internazionale, meglio di me solo Alessandro Borghi”

Seduto su uno sgabello nello studio di Belve, Michele Morrone si è raccontato senza freni. Con Francesca Fagnani ha messo subito in chiaro le cose: “Divo internazionale? Sì, ma c’ho messo trent’anni per arrivarci”. E da lì parte un’autovalutazione sincera, quasi da pagella: “Attore? Mi do 8. Cantante? 7. Modello? Non l’ho mai fatto davvero, ma rappresento un brand mondiale, quindi diciamo un 6 o 7”.

Michele Morrone: fascino da divo

Hollywood non era un sogno, era una meta. “Non mi sono mai visto nel cinema italiano. Ho studiato inglese perché volevo spaccare fuori. Qui mi vedono come il belloccio che vuole recitare e non mi prendono sul serio”. A chi gli chiede se è più tigna o talento, Michele Morrone risponde secco: “Tigna. E una botta di culo clamorosa”.

Sul cinema italiano Michele Morrone è spietato: “Qui devi fare il poeta depresso che si fuma le canne, sinistroidi con la boiserie pure nel c**o. Io non sono così”. E dei premi dice: “Del David non me ne frega niente”. Poi si toglie un sassolino dalla scarpa ricordando una vecchia esperienza: “Un collega sul set di Come un delfino mi disse che ero solo una comparsa e non dovevo stare lì. Oggi fa televendite di notte. I leoni non gareggiano coi gatti”. E se gli chiedi chi è più bravo di lui, risponde: “Alessandro Borghi, e basta”.

L’amore, però, è il tallone d’Achille. “In amore sono distruttivo. Amo troppo, mi annullo. E poi faccio cazzate. L’ultima relazione è finita per colpa mia, ma non è una vergogna dire che la amo ancora”. Non ha mai nascosto i suoi momenti bui: “Bevevo anche due bottiglie di vino al giorno per non sentire il dolore. Dopo una rottura ho toccato il fondo. Ma non volevo perdermi”. E alla fine, Michele Morrone spiazza tutti: “Sì, ho baciato altri uomini. Non sul set, nella vita. Era curiosità. Non è stata roba fisica. Ma l’ho fatto”.

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