Michael Douglas parla dei deepfake e confessa: “Quando sarò morto voglio vendere il mio aspetto digitale”

Michael Douglas esprime la sua opinione sulla tecnologia del deep fake: ecco cosa ne pensa davvero!

Hollywood ricorre sempre più spesso all’uso del deepfake e AI, rendendolo un vero e proprio trend nel cinema e nello spettacolo contemporaneo, potendo così riportare sul grande e sul piccolo schermo star considerate ormai troppo anziane per quel ruolo o quel tipo di lavoro oppure tristemente ormai scomparsi. La tecnica è stata utilizzata in molteplici occasione negli ultimi anni, sia nel film Marvel che quelli targati Lucasfilm: come non ricordare il giovane Luke Skywalker in The Mandalorian e la Leia ragazza di Rogue One.

Ma non tutti gli attori concordano con l’uso di questa tecnica, considerandola spesso e volentieri anche un vero e proprio abuso. Una di queste star è il premio Oscar Michael Douglas. Cosa ha detto l’Hank Pym del Marvel Cinematic Universe a The Guardian? Proprio sul suo viso, la tecnica è stata utilizzata diverse volte all’interno dei colossal Marvel!

Michael Douglas e il deep fake: l’attore reclama i diritti sulla propria immagine

Michael Douglas contro il deepfake - cinematographe.it

Michael Douglas ha affermato, con molta fermezza a The Guardian: “Penso proprio che dovrò registrare il mio nome e il mio aspetto digitale. Preferisco che tutti i diritti vadano alla mia famiglia e non nel metaverso. Inizi ad arrivare a un’età a cui pensi cosa lasciare in eredità. Ho visto quello che l’AI sta facendo con le immagini e con i testi. Penso sia soltanto questione di tempo prima che riescano a ricreare alla perfezione la voce e le movenze di una persona morta. Voglio avere il controllo sul mio aspetto digitale” a The Guardian.

Douglas non è il solo attore ad aver raccontato la sua frustrazione riguardo la tecnica del deep fake. Anche Keanu Reeves ha espresso la sua avversione totale con l’affermazione: “Ciò che è frustrante [dei deepfake] è che si perde la propria autonomia“, ha detto Reeves. Reeves ha concluso: “Se ci addentriamo nella terra del deepfake, non c’è nessuno dei tuoi punti di vista. È spaventoso“.

Fonte: Standard