Mia Hansen-Løve, la regista dice no ai coordinatori d’intimità: “Sul set non ho bisogno della polizia della virtù”
"Non credo di averne bisogno. Sono estremamente sensibile e presto molta attenzione al rispetto che gli attori", ha dichiarato la regista.
Mia Hansen-Løve contro i coordinatori d’intimità. Intervistata recentemente dal The Guardian, la regista e sceneggiatrice francese – nota per aver scritto e diretto film come Un beau matin, Sull’isola di Bergman, Le cose che verranno e Il padre dei miei figli (con il quale ha vinto il premio speciale della giuria della sezione Un Certain Regard al Festival di Cannes 2009 – ci è andata già pesante, paragonando queste figure lavorative – che spesso facilitano e aiutano gli attori nelle cosiddette “scene d’amore” – ad una specie di polizia morale.
La regista francese Mia Hansen-Løve contro la presenza dei coordinatori d’intimità sul set
“Finché non sarò costretta, non userò coordinatori dell’intimità”, ha esordito Mia Hansen-Løve. “Non credo di averne bisogno. Sono estremamente sensibile e presto molta attenzione al rispetto che gli attori devono avere l’uno per l’altro. Non ho mai avuto nessun tipo di problema. Non ho mai costretto nessun attore a fare qualcosa. Tutto viene discusso in precedenza e avviene in modo molto fluido. Quindi per me i coordinatori dell’intimità non sono necessari”, ha aggiunto la regista. “Se fossi costretta ad avere una sorta di polizia morale sul set, preferirei non filmare quelle scene. Capisco che alcune persone potrebbero sentirsi rassicurate, ma è molto lontano dall’esperienza dei miei set cinematografici”. Insomma, parole che faranno sicuramente discutere.