Mel Gibson a Roma per preparare il sequel del suo film più divisivo
Mel Gibson è pronto a dare il via – ufficialmente a fine agosto 2025 – alle riprese di La Passione di Cristo: Resurrezione.
Roma si prepara ad accogliere un ritorno cinematografico che promette di far discutere. Mel Gibson, avvistato nei giorni scorsi a Piazza di Spagna sotto il sole romano, è pronto a dare il via – ufficialmente a fine agosto 2025 – alle riprese di La Passione di Cristo: Resurrezione. Che fosse un sopralluogo, uno spot o semplice curiosità non è dato saperlo, ma la scena ha già riacceso l’attenzione su uno dei registi più controversi e, al tempo stesso, più determinati e iconici di Hollywood.

Il progetto, prodotto con quartier generale negli studi di Cinecittà (Teatro 22), non si limiterà a Roma: il set si sposterà tra Viterbo, Matera, Altamura, Gravina, Laterza e Ginosa, luoghi dal fascino antico che sembrano scolpiti per un racconto biblico di respiro epico. A interpretare i ruoli principali torneranno Jim Caviezel (Gesù), Maia Morgenstern (Maria) e Francesco De Vito (Pietro), in un cast che ricalca la formula del primo film.
La storia si concentrerà sulle ventiquattro ore della Passione di Gesù e sui tre giorni tra crocifissione e resurrezione, ma con un’impostazione inedita: Gibson ha parlato di una narrazione che “si muove avanti e indietro nel tempo”, sfiorando “altri mondi” e con suggestioni quasi fantascientifiche, pur restando ancorata all’evento centrale. La Lionsgate distribuirà il film in due parti: la prima il Venerdì Santo del 26 marzo 2027, la seconda quaranta giorni dopo, il 6 maggio, giorno dell’Ascensione.

Il precedente è ingombrante. Uscito nel 2004, La Passione di Cristo divise il pubblico e la critica: per alcuni un’opera spiritualmente intensa, per altri un concentrato di antisemitismo, eccesso di violenza e manipolazione ideologica. Le polemiche si alimentarono anche fuori dal set, complici le dichiarazioni controverse di Gibson e il suo carattere poco incline al compromesso. Vent’anni dopo, il regista si trova di nuovo a maneggiare materia incandescente: fede, politica e memoria storica.