MCU: Johansson risponde a Scorsese e Ruffalo gli chiede una mano

Ecco cosa hanno detto recentemente i due attori del MCU.

Si torna a parlare di Martin Scorsese e dei cinefumetti del MCU e stavolta dice la sua anche Scarlett Johansson

il MCU è stato recentemente molto bistrattato da Martin Scorsese, il quale non solo giudica i film sui supereroi “non cinema”, ma crede – soprattutto forse – che la loro presenza tolga risorse economiche preziose ai film indipendenti. Scarlett Johansson non aveva ancora detto la sua riguardo la questione e lo ha fatto nel corso del round table di The Hollywood Reporter:

Al momento c’è sicuramente un posto per tutti i tipi di cinema. Le persone interiorizzano il contenuto in tanti modi diversi. In realtà non ho capito del tutto questa affermazione, perché immagino di aver bisogno di una visione più chiara di cosa significasse esattamente. Perché a me sembrava un po’ vecchio stile così, di primo impatto. Ma qualcuno mi ha fatto notare che forse ciò che significava era che non c’è spazio per i film più piccoli, perché il cinema è occupato da questi enormi successi e i film più piccoli non hanno possibilità, cosa che non avevo effettivamente considerato e penso che sia un valido punto di vista. Ma credo anche che ci sia una sorta di cambiamento nel modo in cui le persone guardano le cose perché adesso, per fare un esempio, ci sono tutte queste piattaforme con diversi tipi di [contenuti]: ci sono film, show, film d’arte e ogni genere di cose che puoi realizzare attraverso mille modi diversi e ho la sensazione che stia cambiando un po’ tutto. Questo ovviamente non significa che il cinema finirà.

Il punto cruciale dell’argomentazione di Scorsese è che i film del MCU avrebbero trasformato i cinema in parchi a tema e i fondi vanno tutti stanziati per queste grandi produzioni. Comunque, in una nuova intervista con Sam Asi della BBC Cinematic, Mark Ruffalo ha offerto una soluzione, un primo passo per risolvere questo problema:

Se viviamo in un mondo in cui l’economia è il modo in cui misuriamo il valore di una società, allora sì, chiunque farà la cosa più grande dominerà. Proveranno e continueranno a farlo ancora e ancora. In quell’articolo [Scorsese] ha detto qualcosa di veramente interessante, e vorrei che portasse il discorso fino in fondo. Ha detto: “Non sto suggerendo di sovvenzionare i film.” Ma è esattamente quello che sta suggerendo invece. Dovremmo avere una dotazione nazionale delle arti che dia soldi a un altro tipo di cinema e che sostenga questo altro tipo di cinema. Se lavori nell’ambiente e dici: “Proverò a fare un film che abbia successo economico”, cosa che [Scorsese] fa anche lui, a proposito, allora come puoi lamentarti di quel sistema quando non sei più al top? Mi piacerebbe vedere Marty creare una dotazione cinematografica nazionale, e potrebbe farlo, permettendo ai giovani giovani talenti che non sono guidati solo dal mercato ma dall’arte, di creare. Sarebbe fantastico. Questo è il punto cruciale di questa conversazione.