Matrix, Lily Wachowski: “La storia è un’allegoria transgender”

Lily Wachowski conferma che Matrix è un'allegoria transgender, e di non averlo detto prima perché il mondo anni fa non era ancora pronto.

La co-regista dei primi tre capitoli di Matrix, Lily Wachowski, conferma una teoria che in molti sposavano: la storia non è altro che un’allegoria transgender

Nel 1999 uscì nelle sale di tutto il mondo Matrix, un film che ha cambiato per sempre il genere action. Con soli 63 milioni di bugdet, ne conquistò oltre 460 in tutto il mondo. Un successo forse inaspettato, che portò alla realizzazione di altri due sequel nei primi anni del nuovo millennio. Nel 2022, uscirà Matrix 4 con gran parte del cast originale guidato da Keanu Reeves.

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Matrix, Lily Wachowski: “La storia è un’allegoria transgender”

Negli ultimi anni, tuttavia, i rewatch della saga hanno portato molti a dire che i film non sono altro che un’allegoria trans. D’altronde, i fratelli Wachowski negli anni sono diventate donne transgender, e ciò ha spinto molti fan della saga a rivalutare la storia sotto una luce molto diversa, come ha confermato Lily Wachowski:

Sono felice che oggi sia emersa l’intenzione originale. All’epoca il mondo non era pronto.

Esistono due realtà: una è l’esistenza che conduciamo ogni giorno, l’altra è nascosta. Neo vuole scoprire la verità su Matrix, mondo virtuale elaborato al computer creato per tenere sotto controllo le persone. Morpheus potrebbe aiutarlo.

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