Matilda De Angelis in lacrime su Instagram confessa la sua malattia: “Soffro d’ansia da tre anni”

"Bisogna imparare a non essere nemici di noi stessi, a rispettarci nelle nostre zone di luce come in quelle d’ombra", ha dichiarato l'attrice.

Giorno dopo giorno, assistiamo a un progressivo aumento delle persone affette da ansia e/o stress, a causa di una società frenetica, competitiva e sempre più incentrata sull’apparire. Lo sa bene Matilda De Angelis, l’attrice bolognese diventata negli ultimi anni uno dei volti di punta del cinema italiano. La 26enne, in un lungo post su Instagram, ha rivelato di soffrire d’ansia ormai da diversi anni e ha consigliato, a chiunque ne soffra, di chiedere aiuto.

Matilda De Angelis e il suo post sull’ansia

Matilda De Angelis; cinematographe.it

Ho iniziato a soffrire di ansia ormai quasi tre anni fa“. Inizia così il post-confessione di Matilda De Angelis su Instagram. “La sensazione di stordimento che provoca è difficile da spiegare. Ho sentito per giorni e settimane un macigno sul petto che mi impediva di respirare, la sensazione che tutto attorno a me perdesse di senso, uno svuotamento emotivo feroce che non risparmiava nessun sentimento, bello o brutto che fosse, la paura di uscire di casa o di tornarci, perché ogni minimo cambiamento anche quotidiano poteva significare per me la rottura di un equilibrio a cui mi aggrappavo per convincermi che andasse tutto bene“.

“”Per me l’acne è stato il sintomo di questo grande male, anche se per tanto tempo ho pensato che ne fosse la causa. Bisogna imparare ad essere vulnerabili, a cercare aiuto, ad aprirsi rispetto alle proprie fragilità, a rispettare i tempi e gli spazi che ci sono consoni, bisogna imparare a non essere nemici di noi stessi, a rispettarci nelle nostre zone di luce come in quelle d’ombra. Io sto imparando che non posso controllare tutto nella vita e che prefissarmi costantemente uno standard di perfezione irrealizzabile in ogni ambito (lavorativo, sentimentale ecc) mi ha intossicato la mente. Capire chi siamo, cosa vogliamo, di cosa abbiamo bisogno, quali persone, cose, situazioni ci fanno bene e quali no è necessario per crescere e guarire. E alla fine ridiamo, che col tempo tutto passa. O quasi“.