Mark Hamill, 700 dollari per un autografo: i fan insorgono
I fan di Mark Hamill e di Star Wars stanno criticando gli eccessivi prezzi degli autografi dell'attore, da 400 a 700 dollari!
Luke Skywalker avrà anche salvato la galassia, ma non il portafoglio dei suoi fan. Alla recente Fan Expo, il celebre Mark Hamill — Jedi per professione, icona per contratto — ha fatto alzare più di un sopracciglio tra i fan chiedendo fino a 700 dollari per un autografo. E no, non include il viaggio nel Millennium Falcon.
Prezzi da collezione (per milionari)
Un cartello diventato virale su Reddit ha svelato le tariffe galattiche:
- 400 dollari per una semplice foto autografata (8×10)
- 500 dollari per un autografo “premium”
- 700 dollari se l’oggetto da firmare è “bulky”, cioè di grandi dimensioni (leggasi: casco da Stormtrooper, spada laser, frigorifero di casa…)
Mark Hamill autograph prices at fan expo…
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L’indignazione non si è fatta attendere. “Non pagherei 400 dollari nemmeno per incontrare la mia celebrità preferita”, ha scritto un fan su Reddit. E un altro ha rincarato: “Con 200 dollari ho fatto firmare un poster da tutto il cast di Scream. TUTTO il cast!”
Le opinioni, però, non sono tutte “ribelli”. Qualcuno ha difeso Hamill: “Ha 73 anni. Non vuole passare ore a scrivere dediche per 40 dollari. Vuole scremare la folla, non svenire in un mare di marker indelebili”. Altri hanno invocato la legge del mercato galattico: “Se la gente paga, lui fa bene a chiedere”. Un commentatore sintetizza con brutalità disarmante: “Era Luke Skywalker, per l’amor del cielo. C’è gente che si farebbe tatuare la sua firma. 400 dollari sono un affare per certi fan”.
E qui arriva il dilemma filosofico (o quantomeno da fandom): è giusto chiedere cifre simili per un autografo? È un modo per proteggere la propria firma dalla speculazione online, o un segnale che anche i Jedi, a una certa età, pensano alla pensione? D’altra parte, Mark Hamill non è l’unico a far pagare caro il suo autografo.
Ma il fatto che sia una delle figure più amate e ironiche del panorama nerd — e che spesso si sia mostrato “dalla parte dei fan” — rende la cosa più amara. Soprattutto per chi ha visto in lui non un testimonial, ma un simbolo. In fin dei conti, nessuno è obbligato a spendere queste cifre. Ma è curioso vedere come, in un’epoca in cui la nostalgia è moneta sonante, la firma di un eroe possa costare quanto un weekend in una capitale europea.
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