La casa di Marilyn Monroe non sarà demolita: il giudice conferma il vincolo di monumento storico
La villa di Los Angeles in cui morì Marilyn Monroe non sarà abbattuta. Lo ha stabilito un giudice della Corte superiore, che ha respinto la richiesta degli attuali proprietari
La villa di Los Angeles in cui morì Marilyn Monroe, nella notte tra il 4 e il 5 agosto del 1962, non sarà abbattuta. Lo ha stabilito un giudice della Corte superiore, che ha respinto la richiesta degli attuali proprietari e confermato la designazione di monumento storico culturale della dimora. La decisione mette fine – almeno per ora – a un braccio di ferro che opponeva i nuovi acquirenti della casa a tour operator, associazioni culturali e fan della diva.
L’abitazione, costruita nel 1929 in stile coloniale spagnolo, si trova al 12305 di Fifth Helena Drive, nel quartiere di Brentwood. Fu proprio qui che l’attrice di A qualcuno piace caldo trascorse gli ultimi sei mesi della sua vita, fino alla tragica morte per overdose di barbiturici. La città di Los Angeles aveva già imposto un vincolo d’urgenza nel 2023, dopo che i proprietari avevano presentato un progetto per demolire la casa e inglobarne il terreno con quello confinante, anch’esso di loro proprietà.

I proprietari in questione sono Brinah Milstein, erede di una nota famiglia di costruttori di Cleveland, e suo marito Roy Bank, produttore televisivo specializzato in reality show. La coppia aveva acquistato la villa l’anno scorso per 8,35 milioni di dollari (circa 12,8 milioni australiani). Milstein e Bank hanno contestato la tutela, sostenendo che la casa sia stata talmente ristrutturata negli anni da non conservare più alcun legame concreto con la Monroe: “Non c’è un solo elemento originale che dimostri che la signora Monroe abbia mai vissuto qui – nessun mobile, nessuna scheggia di vernice, nessun tappeto. Nulla”, hanno dichiarato. Secondo i due, il vincolo storico ha finito per limitare ingiustamente i loro diritti di proprietà. Ma per associazioni e sostenitori del patrimonio culturale, la villa rappresenta un luogo-simbolo da preservare, nonostante le modifiche subite nel tempo.
La dimora, di circa 270 metri quadrati e con quattro camere da letto, fu acquistata da Marilyn nel febbraio del 1962 per 77.500 dollari (equivalenti a circa 831.000 dollari odierni). Fu l’unica casa di proprietà dell’attrice, nata il 1° giugno 1926, e per questo ha un forte valore simbolico. Dopo la sua morte, l’abitazione ha cambiato proprietario ben 14 volte, diventando nel tempo una tappa fissa per i tour dei fan della diva. Oggi, con la conferma del vincolo da parte del giudice, la “hacienda” di Brentwood è destinata a rimanere uno dei luoghi più iconici legati alla memoria di Marilyn Monroe.
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