Marco Mengoni sulla morte dell’amata mamma: “era la persona che non dovevo perdere mai nella vita”
Mengoni ha ammesso che il lutto lo ha portato ad allontanarsi, almeno per un periodo, dalla dimensione pubblica del suo mestiere
Marco Mengoni ha parlato per la prima volta pubblicamente della morte della madre Nadia, scomparsa a settembre 2024. Lo ha fatto in un’intervista rilasciata a Vanity Fair, alla quale ha affidato un racconto toccante e personale, spiegando come sta affrontando il dolore e il senso di vuoto lasciato da una figura centrale nella sua vita.

«Sono contento di averla avuta con me, di aver lottato come un disperato e di aver fatto di tutto fino all’ultimo», ha dichiarato il cantante, che per mesi ha scelto di non affrontare pubblicamente l’argomento. Marco Mengoni ha descritto la perdita come un’esperienza ancora troppo recente e difficile da elaborare: «I mesi passano, ma è come se fosse successo sempre ieri. Ogni volta che ci penso è come entrare in una stanza con un buco gigante. So che col tempo ci costruirò anche un recinto, e magari cresceranno dei fiori, però quella sensazione resterà sempre».
Nel ricordare sua madre, Marco Mengoni ha scelto di raccontarla nella sua complessità, sottolineando che il loro legame andava oltre il tradizionale rapporto madre-figlio: «Era la persona che non dovevo perdere mai nella vita, a prescindere dal suo essere madre. Con mamma Nadia ci sono stati scontri, incomprensioni, mancanze… era Nadia a essere gigante. G-i-g-a-n-t-e. Sapeva essere la più profonda al mondo, per poi trasformarsi in un attimo in una bambina».
Marco Mengoni ha condiviso anche alcuni ricordi legati alla passione della madre per la musica, raccontando come lei cantasse Mia Martini e Mina, e di come lo abbia spinto a prendere lezioni di pianoforte fin da piccolo. Un percorso musicale che, sebbene inizialmente faticoso e contrastato, ha lasciato un segno profondo: «Mi facevano male le mani, mi venivano i calli, il solfeggio mi annoiava, ma lei non smetteva di incoraggiarmi perché aveva capito prima di me».
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