Luciana Littizzetto e la “letterina” d’addio alla Rai a Che tempo che fa: “È finita, non abbiamo superato la crisi del settimo Governo”

Luciana Littizzetto ha detto addio alla Rai con un'ultima "letterina" piuttosto polemica contro il Governo Meloni. E poi l'attacco a Matteo Salvini...

Con un’ultima “letterina” piuttosto al veleno contro il Governo Meloni e Matteo Salvini, Luciana Littizzetto si è congedata dalla Rai durante l’ultima puntata di Che tempo che fa. Come è ben noto da ormai alcune settimane, il programma condotto da Fabio Fazio dopo vent’anni saluterà il servizio pubblico per trasferirsi – già dal prossimo autunno – sul Nove.

Luciana Littizzetto e la “letterina” d’addio alla Rai

Luciana Littizzetto; cinematographe.it

Eccoci arrivati alla fine della nostra relazione. Cara Rai, è finita. Non abbiamo superato la crisi del settimo Governo”, ha esordito Luciana Littizzetto. “Pensare che la prima volta che mi hai assunto c’era la destra, si parlava di condoni, il mondo era in guerra… Quante cose sono cambiate da allora, eh?! Che peccato andare via proprio adesso che in guardiola hanno imparato a scrivere il mio cognome. Abbiamo resistito soprattutto grazie ai milioni di telespettatori che ci hanno voluto bene e anche al nostro impegno, ma non grazie ad altro; questo lo dico a muso duro e con orgoglio“. Poi, la comica torinese ha “difeso” il suo collega e amico Fabio Fazio, dichiarando con la sua solita ironia “Grazie a Fabio di tutti questi anni insieme. L’unico presentatore che se fa pessimi risultati gli danno addosso e se ne fa di ottimi gli danno addosso il doppio“.

In conclusione, Luciana Littizzetto si è voluta togliere qualche sassolino nei confronti del Governo Meloni e soprattutto di Matteo Salvini che, alla notizia del passaggio sul Nove di Fazio & co., aveva reagito con il seguente tweet “Belli ciao”. “Cara Rai, non dimenticarti mai che il servizio pubblico è di tutti, di quelli che la pensano come chi governa ma anche di quelli che pensano il contrario, e persino di quelli che non sono andati a votare. Di chi va e di chi resta, di tutti, di più. Tua, affezionatissima, Luciana. P.S.: bello, ciao!“.