Lo avete riconosciuto? Ecco com’è oggi il bambino di Piccola peste

Michael Olivero, baby star degli anni '90, ha abbandonato da anni il mondo del cinema

Nome d’arte Michael Oliver, del vero nome Michael Ponce Oliverius, nato nel 1981, era uno dei tanti bambini prodigio che esordì davanti alla macchina da presa ancor prima di potersene rendere conto. Oggi, alla soglia dei 40 anni, ha abbandonato il mondo del cinema nel quale è entrato all’età di soli 2 anni, incoraggiato e spinto dai genitori che forse avevano notato in lui le doti per diventare una piccola celebrità. Diventato famoso per il ruolo del pestifero Junior nei primi due film della serie di pellicole Piccola peste del 1990, dove recita all’età di 10 anni. Esordio stellare per Michael Oliver che viene elogiato dal pubblico e dalla critica, anche se quest’ultima non fu positiva riguardo la storia del film. La considerò inadatta ai bambini, nonostante fu proprio il pubblico più giovane ad empatizzare con il terribile Junior e ad amare maggiormente il film, portando così il primo e i successivi sequel ad essere definiti un classico degli anni ’90, più volte riproposto in tv.

La vita della baby star Michael Oliver dopo Piccola peste

Piccola peste - Michael Oliver - cinematographe.it

Il primo lavoro per Michael Oliver fu appunto come modello per il catalogo pubblicitario della Sears dove il bambino era del tutto a proprio agio, senza mostrare alcun segno di timidezza. All’età di 6 anni invece è stato scelto per uno spot per l’azienda produttrice di occhiali Chevron, dove il piccolo indossa appunto degli occhiali a recita alcune battute, ma si scelse poi di doppiarlo. Fu da questa pubblicità che Michael Oliver venne scelto per il ruolo del film che lo rese celebre: il direttore di casting di Piccola peste lo contattò pochi giorni dopo la messa in onda dello spot e dopo il provino, nessuno aveva più dubbi sul fatto che il ruolo sarebbe stato suo. Junior era un bambino ingestibile, di cui tutti volevano liberarsi, che umiliava, insultava e offendeva chiunque, soprattuto gli adulti, e aveva già deciso per sé una carriera da perfetto criminale. Il film fu un successo, in parte inaspettato, in particolare da parte del pubblico. La critica lo trovò diseducativo, ma i risultato al Box Office e il consenso che trovò negli spettatori, portarono a un sequel l’anno successivo, nel 1991 Piccola peste torna a far guai che cambiò regia, passando da Dennis Dugan a Brian Levant, ma lasciò invariato il protagonista.

Piccola peste - cinematographe.it

Per il terzo film e per la seria animata di Piccola peste del 1993, invece, Michael Oliver dopo aver recitato in Dillinger and Capone nel 1995, scomparì dal mondo del cinema, senza però particolari rimpianti. Lavorando in ambito musicale ha sempre dichiarato di esser soddisfatto della sua vita, grato per gli anni passati come una baby star, ma più incline all’esistenza, da lui definita “piacevole e tranquilla” che aveva scelto. Ci furono molte polemiche riguardo l’atteggiamento dei genitori di Oliver, accusati di aver manovrato la carriera del bambino sin da quando era fin troppo piccolo. In particolare la vicenda esplose dopo la notizia della querela da parte della Universal Pictures che citò in giudizio la madre e manager di Oliver, Dianne Ponce. La casa di produzione affermò che, all’inizio delle riprese, la madre minacciò di rimuovere il figlio dal cast, dove ricopriva il ruolo di protagonista, se il compenso per il film non fosse passato da 80.000 dollari a 500.000. La Ponce dovette poi restituire alla Universal oltre ai 250.000 dollari di differenza anche gli 80.000 originariamente negoziati dato che si trattava di un accordo stipulato sotto costrizione.

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