L’avete riconosciuto? È stato un artista poliedrico e scandaloso, fu denunciato per oscenità e la sua morte è ancora avvolta dal mistero
Un'artista a tutto tondo impossibile da dimenticare: ecco chi è questo bambino!
È nato a Bologna il 5 marzo 1922 da un ufficiale di fanteria e da una maestra. È stato un attento osservatore dei cambiamenti della società italiana dal secondo dopoguerra sino alla metà degli anni settanta. Nel corso della sua vita, ha suscitato spesso forti polemiche e accesi dibattiti per la radicalità dei suoi giudizi, assai critici nei riguardi delle abitudini borghesi e della nascente società dei consumi. Il bambino nella foto è Pier Paolo Pasolini!
È stato un artista poliedrico e scandaloso
Pier Paolo Pasolini è stato un’artista culturalmente versatile, distinguendosi in diversi ambiti artistici: poeta, sceneggiatore, attore, regista, scrittore e drammaturgo, lasciando contributi anche come pittore, romanziere, linguista, traduttore e saggista.
Fu denunciato per oscenità
Nel corso della sua carriera, Pier Paolo Pasolini è stato denunciato per oscenità in più di un’occasione. La prima volta nel 1955 per il romanzo Ragazzi di vita. Il processo, che si tenne nel luglio dello stesso anno a Milano, terminò con una sentenza di assoluzione con “formula piena”. Nel 1959, l’Azione Cattolica sporse denuncia “per oscenità” alla magistratura per Una vita violenta, denuncia che verrà però subito archiviata. Stessa sorte toccò alla denuncia per il film Mamma Roma.
La sua morte è ancora avvolta dal mistero
Pier Paolo Pasolini è scomparso il 2 novembre 1975, all’età di 53 anni. Fu brutalmente assassinato, venendo percosso e travolto dalla sua stessa auto sulla spiaggia dell’Idroscalo di Ostia. Il suo cadavere venne ritrovato da una donna alle 6:30 circa. Giuseppe “Pino” Pelosi, 17enne di Guidonia Montecelio, venne condannato in primo grado per omicidio volontario in concorso con ignoti e il 4 dicembre del 1976, con la sentenza della Corte d’Appello. Pelosi affermò di essere stato avvicinato da Pasolini nelle vicinanze della Stazione Termini, presso il Bar Gambrinus di piazza dei Cinquecento,. Il regista lo invitò a salire sulla sua vettura, un’Alfa Romeo 2000 GT Veloce, dietro la promessa di un compenso in denaro. Dopo una cena nella trattoria Biondo Tevere nei pressi della basilica di San Paolo, i due si diressero alla periferia di Ostia. La tragedia, secondo la sentenza, scaturì a seguito di una lite per pretese sessuali di Pasolini che Pelosi non voleva soddisfare, degenerata in un alterco fuori dalla vettura.
Il giovane sarebbe stato quindi minacciato con un bastone, del quale poi si sarebbe impadronito per percuotere Pasolini fino a farlo stramazzare al suolo, gravemente ferito ma ancora vivo. Pelosi quindi sarebbe salito a bordo dell’auto di Pasolini ed avrebbe travolto più volte con le ruote il corpo, sfondandogli la cassa toracica e provocandone la morte. Su gli abiti di Pelosi non vennero trovati tracce di sangue. Nonostante Pelosi sia stato condannato come unico colpevole dell’omicidio, nel corso degli anni si sono susseguite le voci di un possibile coinvolgimento di altri altre persone.