L’avete riconosciuto? Ama ricreare mondi fantastici, non teme i mostri e ha saputo dare forma a un composto impalpabile
I mostri lo attirano!
I suoi lavori hanno uno stretto legame con l’horror o le fiabe, per infondervi una bellezza estetica o poetica. Da sempre lo affascinano i mostri, che considera simbolo di grande potere. Inoltre, è noto il ricorso a immagini religiose e temi cattolici, insettoidi, la celebrazione dell’imperfezione, dei meccanismi degli orologi e dell’oltretomba. È rinomato l’impiego di una dominante illuminazione color ambra, di effetti speciali concreti, e le ricorrenti collaborazioni con gli interpreti Doug Jones e Ron Perlman. Insieme ai connazionali Alejandro González Iñárritu e Alfonso Cuarón, forma I tre amigos del cinema. Il bambino della foto è Guillermo del Toro!
Guillermo del Toro: tra fiabe e horror
CREDIT: FICG
Guillermo del Toro, nato a Guadalajara, in Messico, il 9 ottobre 1964, sotto il segno della Bilancia, gira pellicole in lingua spagnola fondate su temi dark fantasy, come i gothic La spina del diavolo (2001) e Il labirinto del fauno (2006), mediante il quale riceve due nomination agli Oscar (miglior film straniero e migliore sceneggiatura).
Vi affianca classici action movie americani, come il vampiristico Blade II (2002), il soprannaturale Hellboy I (2004) e II – The Golden Army (2008), il mostruoso fantascientifico Pacific Rim (2013).
Il lungometraggio fantasy La forma dell’acqua (2017) gli vale sentiti apprezzamenti da parte della critica, culminati nel Leone d’oro al Festival di Venezia, e in due Oscar nelle categorie miglior regista e miglior film. E da regista Guillermo del Toro trionfa ai Golden Globe, ai BAFTA e ai Directors Guild of America Awards.
In aggiunta, è un prolifico produttore cinematografico: tra i titoli a cui ha contribuito ricordiamo Biutiful, Con gli occhi dell’assassino, Kung Fu Panda 2, Il gatto con gli stivali, La madre, The Orphanage e la serie tv d’animazione Trollhunters: I racconti di Arcadia.