Laura Antonelli: la vita da sex symbol e la morte prematura per infarto, apice di un lungo dramma personale

Laura Antonelli avrebbe compiuto oggi 80 anni. A partire dagli anni novanta, la sua vita e la sua carriera non sono state mai più le stesse.

È stata l’attrice sex symbol del cinema italiano degli anni settanta, rivestendo i panni di protagonista di numerose pellicole sexy come Sessomatto, Peccato veniale, Mio Diocome sono caduta in basso! e Divina creatura. Ma fu in particolare il film Malizia a farla entrare nell’immaginario erotico degli spettatori, ad innalzarla come icona sexy del cinema italiano e a farle vincere il Nastro d’argento come migliore attrice protagonista. Stiamo parlando di Laura Antonaz, in arte Laura Antonelli. Dai primi anni novanta, la carriera dell’attrice – nata a Pola, in Croazia, il 28 novembre 1941 – non è mai stata più la stessa, per colpa di diversi drammi che l’hanno colpita.

La parabola discendente di Laura Antonelli

I guai per Laura Antonelli iniziarono nell’aprile del 1991. Durante una perquisizione nella sua, la polizia rinvenne 36 grammi di cocaina. Nove anni dopo, nel 2000, venne assolta dalla Corte d’appello di Roma. Sempre nel 1991, le venne proposto il ruolo da protagonista in Malizia 2000, sequel del fortunato film del 1973. La produzione la convinse a sottoporsi ad alcuni interventi estetici che, a causa di una reazione allergica al collagene iniettatole nel viso, ebbero effetti devastanti sul suo, sfigurandola. Dopo una lunga battaglia legale – che minò il suo stato mentale e i suoi risparmi – le fu riconosciuto un risarcimento per danni fisici e morali subiti, ma la somma stabilita dalla corte non le fu mai versata.

Caduta in disgrazia anche economicamente – nei suoi ultimi anni ha vissuto con 500 euro di pensione al mese – Laura Antonelli è morta nella sua casa di Ladispoli il 22 giugno 2015, a causa di un infarto. Negli ultimi anni della sua vita, iniziò a frequentare assiduamente la Chiesa di Santa Maria del Rosario a Roma, dove si sono celebrati i suoi funerali alla presenza di numerosi colleghi, tra cui il suo grande amico Lino Banfi.