La Zona d’interesse: grande successo per il film di Jonathan Glazer che “ci fa sentire meno soli”

La Zona d’interesse di Jonathan Glazer si piazza al secondo posto nel box office italiano.

Da giovedì 22 febbraio nelle sale italiane troviamo La Zona d’interesse (The Zone of Interest in lingua originale) di Jonathan Glazer, il quale ha riscosso un grande successo di pubblico, registrando il sold out in numerose sale e piazzandosi al secondo posto nel box office italiano del weekend con oltre 110.000 presenze, un incasso di 795.045€ e una media per copia di oltre 2.600€.

Definito il film del secolo dal Premio Oscar Alfonso Cuarón, La Zona d’interesse ha saputo, con un sorprendente linguaggio cinematografico potente e innovativo, conquistare un posto nell’immaginario collettivo raccontando una drammatica pagina di storia da una prospettiva mai esplorata prima. Tanto da scomodare un maestro del cinema come il Premio Oscar Steven Spielberg che in una recente intervista ha dichiarato La Zona d’Interesse è il miglior film sull’Olocausto che abbia mai visto, dai tempi del mio. Ha fatto un ottimo lavoro di sensibilizzazione, soprattutto sulla banalità del male”.

Candidato a cinque Oscar (miglior film, miglior regia, miglior sceneggiatura non originale, miglior film internazionale, miglior sonoro), il film ha inaugurato il suo ricco palmarès con il Gran Premio Speciale della Giuria al Festival di Cannes, ed ha poi vinto i Toronto Film Critics Association Awards, London Critics Circle Film Awards, Chicago Film Critics Association Awards, Los Angeles Film Critics Association Awards, National Society of Film Critics Awards (Usa), il National Board of Review (Usa) – per citarne solo alcuni – fino ai recenti tre BAFTA (miglior film britannico, miglior film in lingua non inglese, miglior sonoro).

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“Gli oltre 110mila spettatori che sono accorsi al cinema nei primi quattro giorni per vedere La Zona d’interesse ci fanno riflettere. Quello di Glazer è un film coinvolgente e sconvolgente. Un film che chiede molto allo spettatore, ma che restituisce tanto in termini di emozione e di riflessione“, ha commentato Andrea Romeo, direttore editoriale di I Wonder Pictures, che si occupa della distribuzione del film. “La sensazione è che ci sia in questo momento una voglia di testimoniare il proprio disagio e il proprio dolore per le immani tragedie di cui siamo contemporanei. L’entusiasmo con cui il pubblico italiano ha affollato migliaia di proiezioni è il segno di una ritrovata empatia, di una diffusa volontà di interrogarci su quello che non possiamo più accettare passivamente. La Zona d’interesse forse è un film che ci fa sentire meno soli.

Liberamente ispirato all’omonimo romanzo di Martin Amis, La Zona d’interesse è la storia di una famiglia tedesca apparentemente normale che vive – in una bucolica casetta con piscina – una quotidianità fatta di gite in barca, il lavoro d’ufficio del padre, i tè della moglie con le amiche, le domeniche passate a pescare al fiume. Peccato che l’uomo in questione sia Rudolf Höss, comandante di Auschwitz, e la deliziosa villetta con giardino – in cui vive con la sua famiglia in una surreale serenità – sia situata proprio al confine con il campo di concentramento, a due passi dall’orrore, così vicino e così lontano.