La Sirenetta: Alan Menken spiega la scelta di eliminare un brano dal live-action

Il compositore, vincitore di ben 8 Premi Oscar, ha dato una motivazione decisamente valida.

La Sirenetta è uno dei film animati più famosi della Disney, uno dei Classici più importanti che fa parte, non a caso, nella cosiddetta epoca del Rinascimento della Casa di Topolino, che ha visto, tra il 1989 (anno di uscita del lungometraggio) e il 1999, il lancio di titoli che hanno fatto la storia del cinema come La Bella e la Bestia (1991), Aladdin (1992), Il Re Leone (1994) e altri. Detto questo, come già accaduto con altri progetti della company, sta per arrivare anche la versione live-action della suddetta pellicola che trae ispirazione, come l’originale, dalla famosa fiaba scritta da Hans Christian Andersen.

La Sirenetta - Cinematographe

La Sirenetta arriva sul grande schermo, in Italia, il 24 maggio 2023

Mentre La Sirenetta è stato particolarmente inondato di polemiche, tra chi non ha apprezzato il design realistico dei piccoli amici marini di Ariel (Halle Bailey) e chi, tra l’altro, ha contestato l’idea di far doppiare Sebastian, nella nostra lingua, al cantante Mahmood, ecco che nelle ultime ore il compositore della colonna sonora, il vincitore di 8 Premi Oscar Alan Menken (che vinse proprio con questo film, sia per la colonna sonora che per il brano In fondo al mar) ha spiegato a ComicBook come mai non è presente nel remake la canzone Le figlie di Tritone che apriva originariamente il Classico Disney.

“Penso che il processo di pensiero fosse che non ne avevamo bisogno in questa particolare versione. E volevamo decisamente che il film iniziasse con una sensazione molto più live-action dell’oceano e dell’incontro con Ariel, e poi aspettiamo un po’ , ti faccio aspettare finché non arriviamo a “Part of Your World”. E penso che sia stata, sai, è stata una scelta fantastica perché crea forza e anticipazione. E parte di questo è anche sapere che stai adattando qualcosa che è già amato. Quindi vuoi dire, aspetta, aspetta per esso, aspettalo, ed eccolo qui.”

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Fonte: CB