La concessione del telefono, tratto dal romanzo di Camilleri arriva su Rai 1

La concessione del telefono è il terzo capitolo, tratto dal romanzo di Camilleri, della collection C'era una volta Vigata e andrà in onda a breve su Rai 1.

La concessione del telefono per emergenza Coronavirus non ha avuto il suo debutto al cinema nei giorni del 17 e 18 marzo ma è in arrivo su Rai 1

La concessione del telefono, terzo capitolo della collection C’era una volta Vigata, e tratto dal romanzo omonimo di Andrea Camilleri arriva su Rai 1 lunedì 23 marzo 2020. Il film avrebbe dovuto debuttare al cinema solo per due giorni, il 17 e 18 marzo 2020, ma a causa della chiusura dei cinema per l’emergenza Coronavirus, quella sul piccolo schermo  di Rai 1 sarà una prima visione assoluta. La concessione del telefono è diretto da Roan Johnson, scritto da Andrea Camilleri, Francesco Bruni e Roan Johnson e ha nel cast Alessio Vassallo, Thomas Trabacchi, Federica De Cola, con Dajana Roncione, Corrado Fortuna, Ninni Bruschetta e con Corrado Guzzanti, con la partecipazione di Fabrizio Bentivoglio. Una produzione Palomar in collaborazione con Rai Fiction, questo nuovo capitolo ironico e amaro si aggiunge ai due capolavori dello scrittore riportando gli spettatori nell’immaginaria cittadina della Sicilia, arena di una nuova avventura.

La concessione del telefono racconta la storia di Pippo Genuardi, nato a Vigàta il 3 settembre 1856 che lavora come commerciante di legnami. Ma sia chiaro: quella non è la sua occupazione maggiore, anzi, potremmo dire che il suo vero talento è quello di cacciarsi nei guai. Spiantato, ironico, amante delle donne e della tecnologia, Pippo sembrerebbe aver messo la testa a posto sposando Taninè Schilirò, figlia dell’uomo più ricco di Vigàta, ma il nostro protagonista è un uomo che non si accontenta mai. E così spedendo tre lettere al Prefetto Marascianno (un napoletano paranoico e complottista) mette in moto un meccanismo che lo porterà a trovarsi sotto due fuochi incrociati: lo Stato, che pensa di avere a che fare con un pericoloso sovversivo, e l’uomo “di rispetto” Don Lollò, che inizia a credere che il Genuardi lo stia prendendo per fesso. A tenerlo d’occhio il Questore Monterchi, venuto dal Nord, che osserverà sgomento e impotente il folle concatenarsi degli eventi.