Kevin Spacey : “Non ho fatto coming out, mio padre un suprematista bianco neo-nazi”

Durante il suo processo per molestie e abusi sessuali, l'imputato Kevin Spacey parla del suo coming out impedito da una famiglia complessa e rigida.

Kevin Spacey è stato sicuramente uno dei personaggi più chiacchierati degli ultimi anni: la sua presenza tra i molestatori sessuali, comprese accuse mosse da un (allora) minorenne, lo hanno portato dalle stelle di Hollywood ad un’aula di tribunale. Un’aula in cui la star di House of Cards è stata costretta a raccontarsi, difendersi e spiegare alla giuria il suo punto di vista sulla sua carriera e la sua sessualità. L’attore, infatti, ha fatto coming out dopo una vita intera passata in the closet“, nascondendo dunque la sua vera inclinazione sessuale. I suoi istinti, tuttavia, potrebbero aver avuto la meglio su di lui se le accuse mosse contro di lui dovessero rivelarsi fondate.

L’ultima deposizione di Keving Spacey in tribunale potrebbe essere dunque più illuminante di quanto ci si aspetti, soprattutto per chi era fan dell’attore e si è trovato a vederlo coinvolto in uno dei peggiori scandali sessuali degli ultimi anni. Spacey ha raccontato della sua relazione difficile con il padre, le cui convinzioni rigide e suprematiste gli avrebbero impedito di dichiararsi come omosessuale per gran parte della sua vita.

Kevin Spacey parla della sua vita da gay “in the closet” durante la deposizione in tribunale

Kevin Spacey processo molestie sessuali - cinematographe.it

Alcune dichiarazioni molto forti riguardo la sua educazione e la sua famiglia hanno caratterizzato la deposizione della star Kevin Spacey in tribunale, durante una deposizione difensiva nel processo per abusi e molestie sessuali in cui è imputato.

Mio padre, Thomas Fowler, era un suprematista bianco e un neo-nazista. Non ho mai parlato pubblicamente di queste cose. Sono cresciuto alle prese con una dinamica molto complicata in famiglia“. così Spacey ha risposto alle accuse di Anthony Rapp, che lo accusa di molestie sessuali risalenti al 1986 e di non aver palesato la sua omossesualità, sottolineando: “Definire qualcuno una frode è dire che qualcuno sta vivendo mentendo. Non lo stavo facendo. Ero semplicemente riluttante a parlare della mia vita personale“. L’artista ha inoltre raccontato le difficoltà di inizio carriera, definendosi povero, senza strada e senza un soldo in tasca.

L’esito del processo è ancora imprevedibile.