Kevin Spacey in lacrime: assolto a Londra da tutte le accuse di violenza sessuale

Dopo la vittoria contro l'attore statunitense Anthony Rapp, per Kevin Spacey arriva un altro trionfio: l'attore è stato scagionato a Londra da ben nove accuse di violenza e molestie sessuali.

Dopo quattro settimane di processo, è arrivato il verdetto: Kevin Spacey, nel giorno del suo 64esimo compleanno, è stato giudicato non colpevole di ben nove accuse di violenza e molestie sessuali che gli erano state mosse da quattro uomini per fatti accaduti tra il 2001 e il 2013 nel Regno Unito. A deciderlo è stata la giuria popolare, radunata dinanzi alla Southwark Crown Court del Palazzo di Giustizia di Londra. Secondo i giornali inglesi, in seguito al verdetto favorevole l’attore premio Oscar sarebbe scoppiato in un pianto liberatorio.

Kevin Spacey per le accuse di violenza sessuale rischiava l’ergastolo

Kevin Spacey; cinematographe.it

Il processo, inizialmente, riguardava inizialmente dodici accuse, tre delle quali erano state cancellate nel corso delle udienze. Delle nove accuse rimaste, sette erano per aggressione sessuale, una per aver indotto una persona a compere attività sessuali senza il suo consenso e una per aver indotto una persona a compere attività sessuali che prevedevano una penetrazione. Kevin Spacey si è sempre dichiarato innocente, definendo tutte le accuse “follie”, “cazzate assolute” e “pugnalate alla schiena”.

Se da una parte, nel corso del processo, il pubblico ministero Christine Agnew KC ha accusato il protagonista di American Beauty di essere un bullo sessuale che ha sfruttato la sua fama e il suo potere per abusare dei denuncianti, l’avvocato difensore dell’attore ha sostenuto che tre dei quattro accusatori abbiano mentito spudoratamente e che il suo assistito non abbia usato il suo prestigio per indurli ad avere rapporti con lui. L’identità dei quattro accusatori rimane ignota. Secondo la legge britannica, infatti, chiunque si dichiari vittima di un reato sessuale ha diritto all’anonimato a vita, e i giornali che pubblicano informazioni che li rendano identificabili sono perseguibili penalmente.