Francis Kaufmann, l’uomo di Villa Pamphili ha ottenuto quasi un milione di fondi pubblici per un film mai esistito

Francis Kaufmann, oggi noto alle cronache nere come il presunto assassino di Anastasia Trofimova e della loro piccola Andromeda, era riuscito anni fa a ottenere dallo Stato italiano un sostanzioso finanziamento: ben 863.595,90 euro in tax credit per realizzare un film mai visto, dal titolo Stelle della notte. Un sogno cinematografico, o una truffa confezionata con cura.

Il decreto ministeriale che ha dato il via libera al credito, come riportato da Open, è datato 27 novembre 2020 e firmato da Nicola Borrelli, all’epoca direttore generale Cinema e Audiovisivo del Ministero dei Beni Culturali, sotto la guida di Dario Franceschini nel governo Conte bis. A ricevere il bonus non fu Francis Kaufmann in persona, ma il suo alter ego artistico: Rexal Ford.

La produzione del film era stata formalmente presentata da una società con sede a Malta, la Tintagel Films Llc, società fantasma fondata dallo stesso Kaufmann. Per superare gli ostacoli burocratici in Italia, si era affiancato a un co-produttore reale, la Coevolutions di Marco Perotti, con sede a Roma. La domanda per ottenere il tax credit indicava che il beneficio fiscale sarebbe stato utilizzato nel 2021, ma, come scoperto da Open, la richiesta definitiva è stata in realtà presentata nel 2023, sfruttando un vuoto nella vecchia normativa.

Secondo quella norma ormai superata, i progetti internazionali potevano accedere al tax credit senza l’obbligo di consegnare alcuna prova concreta dell’avanzamento del film – niente girato, nessuna scena, nemmeno una bozza. Ed è proprio grazie a questa scappatoia che Kaufmann è riuscito a ottenere il via libera. Non solo: il credito è stato effettivamente incassato, ceduto a una banca che, dopo aver svolto le dovute verifiche, ha accettato lo sconto fiscale. La pratica è stata chiusa senza sollevare polveroni – fino a oggi.

Ora che Kaufmann è stato arrestato in Grecia con accuse gravissime e in attesa di estradizione, il ministero sta valutando di revocare il tax credit e richiedere la restituzione dell’intera somma. Oltre a ciò, potrebbe scattare anche una sanzione di inibizione per 5 anni e la segnalazione dell’intera vicenda alla Procura della Repubblica.

Leggi anche Ariana Grande e il dolorosissimo lutto che ha colpito la sua famiglia: “siamo devastati”