Bufera su Katy Perry per il riferimento al serial killer Jeffrey Dahmer in una sua canzone
Un accenno al Milwaukee Cannibal pone Katy Perry sulla graticola.
Dahmer – Mostro: la storia di Jeffrey Dahmer dello sceneggiatore Ryan Murphy è l’ultima sensazione di Netflix, basato sull’arresto del soprannominato “The Milwaukee Cannibal” (interpretato Evan Peters), che ha mietuto decine di vittime verso la fine degli anni Settanta e per tutto il decennio seguente. Il responso è stato un successo clamoroso, scatenando anche della indignazione tra gli spettatori, ma soprattutto tra i parenti delle vittime. Le critiche hanno finito per travolgere pure una pop star di fama mondiale quale Katy Perry.
Pioggia di critiche contro Katy Perry per il riferimento a Dahmer
Qualcuno si è, infatti, improvvisamente ricordato di Dark Horse, terzo singolo estratto dall’album Prism. In una strofa piuttosto controversa, Katy Perry menziona proprio il temibile omicida. Le parole in questione sono: “She’s a beast/ I call her Karma/ She eats your heart like Jeffrey Dahmer” e vengono cantate dal rapper Juicy J, featuring del brano.
Il passaggio è grossomodo traducibile in italiano come “È una bestia/ Io la chiamo Karma/ Ti mangia il cuore come Jeffrey Dahmer“. Dopo aver scoperto o ricordato le atrocità commesse da Dahmer, una folta schiera del web si è schierata contro l’artista.
A Katy Perry viene imputata la leggerezza con cui viene affrontato il tutto. Secondo i detrattori avrebbe mancato di rispetto nei confronti delle vittime e il pezzo ne sarebbe stato rovinato. Non sono comunque mancati i follower intervenuti in soccorso della beniamina, chiedendo se i critici non abbiano mai prima sentito del rap. Attorno alla moglie di Orlando Bloom sono sorti due netti schieramenti, ognuno di essi fermo nella rispettiva posizione.
Qualcosa di simile a Katy Perry lo ha vissuto Kesha per Cannibal, canzone del 2010, che prevede un esplicito riferimento a Dahmer. Tanti utenti hanno chiesto sul web delle scuse ufficiali da parte delle due.