Kate Winslet e il fantasma di Titanic: “Vorrei rifarlo, è terribile”

La celebre attrice non è molto soddisfatta della sua interpretazione.

È quasi ironico pensare che un’attrice premiata, acclamata e amata come Kate Winslet provi ancora imbarazzo per il ruolo che l’ha consegnata alla leggenda. Eppure, a distanza di oltre venticinque anni dall’uscita di Titanic, l’attrice britannica non ha mai nascosto di provare un certo disagio ogni volta che rivede sullo schermo quella ragazza dai capelli rossi di nome Rose DeWitt Bukater.

Il kolossal diretto da James Cameron, uscito nel 1997, è stato un fenomeno planetario: incassi record, undici premi Oscar, milioni di spettatori incantati dalla storia d’amore tra Jack e Rose. Leonardo DiCaprio e Kate Winslet divennero da un giorno all’altro volti simbolo di una generazione, protagonisti di un’epopea romantica che ancora oggi occupa un posto speciale nell’immaginario collettivo. Ma se il pubblico continua a considerare Titanic una delle più grandi storie d’amore mai raccontate sul grande schermo, Winslet lo ricorda con affetto misto a vergogna.

“Ogni volta che mi rivedo, penso: ‘Davvero ho fatto questo?’”, ha raccontato l’attrice. “Il mio accento americano mi sembra insopportabile. È terribile. Vorrei poter rifare il film da capo”. Dichiarazioni che sorprendono, soprattutto se si pensa che proprio quel ruolo le valse una nomination agli Oscar. Ma le parole di Winslet riflettono anche il peso di un’esperienza lavorativa tutt’altro che facile. Le riprese furono logoranti: giornate interminabili, incidenti sul set, scene girate in acqua gelida e la pressione di portare sulle spalle una produzione dal budget colossale.

A rendere tutto più complicato, l’impatto mediatico successivo: la stampa non le diede tregua, scrutando ogni dettaglio del suo aspetto fisico e della sua vita privata. È forse anche per questo che il suo legame con il film è sempre stato complesso. Dopo Titanic, Winslet ha scelto con decisione la via del cinema d’autore, dimostrando di non voler restare intrappolata nel ruolo della “ragazza di Cameron”. Da Se mi lasci ti cancello a Neverland, fino a The Reader – che nel 2009 le valse finalmente l’Oscar – la sua carriera ha preso strade inaspettate, rivelando un talento versatile e profondo.

Neppure la televisione è rimasta immune al suo fascino: in Mare of Easttown, miniserie HBO, ha conquistato pubblico e critica interpretando una detective tormentata, confermando ancora una volta la sua capacità di calarsi in personaggi fragili, reali e lontani dai canoni hollywoodiani.

Curiosamente, anche il rapporto con James Cameron si è trasformato. Se negli anni ’90 giurava che non avrebbe mai più lavorato con lui, nel 2022 ha accettato di tornare sul suo set per Avatar: La via dell’acqua. Non solo: ha battuto un record rimanendo oltre sette minuti in apnea durante una scena subacquea. Una dimostrazione di quella stessa determinazione che, tra difficoltà e dubbi, l’ha resa una delle attrici più rispettate della sua generazione.

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