Joker (2019): l’impressionante trasformazione fisica e mentale di Joaquin Phoenix: “ho rischiato di impazzire”

Joaquin Phoenix ha raccontato in varie interviste quanto sia stato complicato per lui immedesimarsi in Joker: un lavoro ai limiti della follia.

Per entrare nella parte del Joker Joaquin Phoenix ha dovuto testare i propri limiti.

L’Oscar come miglior attore rappresenta il culmine di una carriera. È stato così anche per Joaquin Phoenix, premiato per l’interpretazione di Arthur Fleck, un pagliaccio squattrinato e aspirante comico, nel malvagio Joker. Tuttavia, i sacrifici sopportati lungo il processo non sono affatto di poco conto.

annette, cinematographe.it

All’artista è toccato anzitutto perdere quasi 25 kg. In occasione del Festival di Venezia ha spiegato quanto sia stato un obiettivo estremamente difficile da raggiungere, gravoso pure in termini psicologici. Il mese seguente, al Jimmy Kimmel Show, ha aggiunto ulteriori dettagli al periodo attraversato: talmente si sentiva privo di energie che persino i gesti semplici del quotidiano, ad esempio, salire una rampa di scala, gli apparivano proibitivi.

Poi, però, una volta raggiunto il peso target, Joaquin Phoenix ha iniziato a sentirsi pieno di energie e motivazioni, usando la fame e la nuova gamma di movimenti corporei per entrare al meglio nei panni del Joker. Eppure, si tratta di un modo tremendo di vivere, ha confessato al New York Times.

Joaquin Phoenix

Ovviamente, l’elemento più caratteristico del Joker consiste nella risata da far gelare il sangue. In un’intervista, Phoenix ha raccontato di aver visto video di persone che soffrono di risate patologiche, un disturbo caratterizzato da scoppi incontrollabili e inopportuni. Ritiene sia una componente di Fleck intenta a emergere e costituisca una interessante chiave di lettura.

Ma, in onestà, non pensava di riuscirci. Si esercitava da solo, fino a quando non ha chiesto al regista di Joker, Todd Philips, di raggiungerlo e ascoltarla, perché sentiva la necessità di farlo sul posto e di fronte a qualcuno. Gli è occorso un sacco di tempo. C’erano certe scene in cui, per qualsiasi motivo, veniva fuori e sembrava andasse bene e altre scene dove era complicato, ha affermato a ETOnline. A volte una ripresa funzionava e un’altra no. In un certo senso, era qualcosa di vivo, ha concluso.

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