Johnny Depp, la regista di Jeanne du Barry confessa: “Lavorare con lui è stato difficile”

La regista del film ha ammesso che tra lei e Johnny Depp qualche piccola tensione durante le riprese di Jeanne du Barry c'è stata.

Dopo tre anni dall’ultima volta (Il caso Minamata, 2020), Johnny Depp è pronto a tornare sul grande schermo con Jeanne du Barry, biopic in cui interpreta il Re francese Luigi XV e che verrà presentato il prossimo 16 maggio alla 76esima edizione del Festival di Cannes. In una recente intervista, la regista del film Maïwenn Le Besco – che presta il volto anche al personaggio di Jeanne Vaubernier – ha raccontato come è stato lavorare con la star di Pirati dei Caraibi. Le sue parole potrebbero sorprendervi, e non poco…

Il rapporto complicato tra Maïwenn e Johnny Depp sul set di Jeanne du Barry

Johnny Depp; cinematographe.it

Sebbene abbia rivelato di essere rimasta piuttosto colpita dalla sua mimica facciale e dal suo sguardo, Maïwenn ha ammesso di aver avuto qualche problemino con Johnny Depp durante le riprese di Jeanne du Barry. “Johnny è una star, un re… e un americano. Mi avevano detto di non fargli sapere che lo stavamo aspettando sul set per girare una scena. Non mi volevano permettere di bussare al suo camerino. Un giorno, l’ho fatto lo stesso. E lì, mi ha fatto capire che avevo compiuto un’inaccettabile intrusione e mi ha chiesto come mi sarei sentita se fosse venuto lui a bussare alla porta del mio camerino. Gli ho detto che lo fanno tutti, è così che funziona un set in Francia“, ha dichiarato la regista.

Le piccole tensioni avute sul set con Johnny Depp, hanno portato la regista francese a capire le enormi differenza tra l’industria cinematografica americana e quella europea. “Stava facendo uno sforzo, anche se vedevo che era molto confuso a riguardo. Ho capito che negli Stati Uniti le star non vengono davvero dirette. Spiegano loro come interpreteranno la scena e i registi seguono il flusso. Ma in Francia, il regista è il capo. Quindi per ogni ripresa, ovviamente giravo la sua proposta, ma gli chiedevo anche di interpretare la mia visione, così da poter scegliere durante il montaggio. È stato al gioco“.