Jodie Foster contro i colleghi della Gen Z: “Sono irritanti e ritardatari”
Jodie Foster non ama lavorare con i giovanissimi: pigri, ritardatari ed irritanti secondo la veterana.
Jodie Foster è una delle attrici veterane più amate della sua generazione: recentemente, l’icona di Hollywood è tornata sullo schermo nei panni di un audace detective per la stagione 4 – finora amatissima – della serie cult True Detective. La star è diventata uno dei volti imprescindibili di Hollywood grazie a interpretazioni indimenticabili: impossibile dimenticarla ragazzina in Taxi Driver di Martin Scorsese, o nel ruolo di Clarice Starling in Il silenzio degli Innocenti al fianco dell’indimenticabile Anthony Hopkins.
In The Night Country, titolo della nuova stagione del crime, non delude e riporta la serie al suo successo storico: la prima stagione, con protagonisti Woody Harrselson e Matthew McConaughey, è passata alla storia per la sua originalità ma anche e soprattutto per la sua cinematografia. Le successive stagioni non hanno avuto il medesimo successo, ma Jodie Foster non può che portare qualità al suo lavoro. In Italia, la stagione sarà disponibile in streaming a partire dal 15 gennaio 2024 su Now. Tuttavia, l’attrice non è così accomodante con i suoi colleghi più giovani: in una recente intervista, ha confessato di non amare la compagnia della cosidetta Gen Z sul set. Il motivo? Pigrizia e poco rispetto degli orari!
Jodie Foster contro la Gen Z: irritante, irriverente e ritardataria!
Jodie Foster vs la Gen Z: in una recente intervista, le confessioni della veterana riguardo la sua collaborazione con la generazione di giovanissimi attori. L’attrice parla chiaro, dimostrandosi come sempre senza troppi peli sulla lingua.
L’intervista al Guardian parla duramente alla Gen Z, ovvero quella composta dai giovani nati tra il 1997 e il 2012. Nelle parole della star: “Sono davvero fastidiosi, soprattutto sul posto di lavoro. Fanno tipo: ‘No, oggi non me la sento, verrò alle 10:30’. Oppure, nelle e-mail, quando faccio notare gli errori grammaticali e la necessita di controllare l’ortografia: ‘Perché dovrei farlo, non è un po’ limitante?”.
I suoi consigli sono preziosi, nonostante ai giovanissimi possano sembrare un po’ datati: “Devono imparare a rilassarsi, a non pensarci troppo, a inventare qualcosa di proprio. Posso aiutarli a trovare questo, che è molto più divertente che essere, con tutta la pressione che c’è dietro, il protagonista della storia”. Nella stessa intervista, Jodie ha parlato di femminismo e dell’approccio al movimento dei suoi due figli: “C’è stato un momento con il mio figlio maggiore, quando era al liceo, in cui, poiché era cresciuto da due donne – tre donne – era come se stesse cercando di capire cosa significasse essere un ragazzo. ha guardato la televisione ed è giunto alla conclusione: oh, devo solo essere uno s…..o. Capisco. Devo essere schifoso con le donne e comportarmi come se fossi uno s…..o..E io ho pensato, no! Non è questo che significa essere un uomo! Questo è ciò per cui la nostra cultura ti ha venduto per tutto questo tempo!”.