Jim Carrey stava per diventare Lupin: svelato il film che non è mai stato girato
Immaginatevi Lupin III con il volto e la mimica inconfondibile di Jim Carrey....
Alla fine degli anni ’90, Hollywood sfiorò l’azzardo: portare sul grande schermo Lupin III, il ladro gentiluomo nato dal genio di Monkey Punch, con il volto e la mimica inconfondibile di Jim Carrey. Un’idea tanto folle quanto affascinante, capace – almeno sulla carta – di riscrivere la storia delle trasposizioni anime in Occidente. Ma, come spesso accade a Hollywood, il progetto non arrivò mai a vedere la luce.

A rivelare i dettagli è stato Peter Briggs, sceneggiatore noto per Hellboy, che su Bluesky ha raccontato di aver lavorato a quella che definisce “la sceneggiatura più folle” della sua carriera. Il progetto vedeva il coinvolgimento del regista e produttore Tsui Hark, maestro del cinema di Hong Kong, con il quale Briggs immaginava un Lupin ricco di azione e ironia. Il ruolo del protagonista era stato pensato su misura per Carrey, allora all’apice della popolarità grazie a film come The Mask e The Truman Show. Tuttavia, tutto si arenò quando Alex Ho, produttore legato all’iniziativa, perse i diritti dell’opera.
Il fascino di Lupin III, pubblicato come manga tra il 1967 e il 1969, è rimasto intatto negli anni grazie a innumerevoli adattamenti animati e a veri e propri cult come Il castello di Cagliostro (1979), debutto alla regia di Hayao Miyazaki. L’unico tentativo live-action arrivato al cinema è il film giapponese del 2014 diretto da Ryuhei Kitamura, accolto con curiosità ma senza lo stesso impatto delle versioni animate.
Tsui Hark, figura centrale della “New Wave” hongkonghese e regista capace di rivoluzionare il genere wuxia con Once Upon a Time in China, avrebbe potuto dare al progetto un respiro internazionale, mescolando estetica orientale e dinamismo hollywoodiano. Briggs, dal canto suo, aveva già dimostrato di saper maneggiare personaggi iconici con Hellboy, e la sua penna prometteva un Lupin frenetico, surreale e spettacolare.
Immaginare Jim Carrey nei panni del ladro in giacca verde e Alfa Romeo decappottabile resta un esercizio di fantasia, ma affascina ancora oggi. Forse era un’idea troppo in anticipo sui tempi, quando il mercato occidentale non era ancora pronto a scommettere seriamente sugli adattamenti anime. Resta il rammarico per un film che, se fosse stato realizzato, avrebbe potuto essere un cult assoluto – o un clamoroso azzardo cinematografico destinato a far parlare per decenni.
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