Jennifer Lawrence: “Tutti mi ripetono che amerò mio figlio più del mio gatto”
A Cannes approda Die My Love, tormentato ritratto della maternità con protagonisti Jennifer Lawrence e Robert Pattinson
Al Festival di Cannes approda Die My Love, tormentato ritratto della maternità tratto dal romanzo d’esordio di Ariana Harwicz. Protagonisti: Jennifer Lawrence e Robert Pattinson, guidati dall’inquieta mano della scozzese Lynne Ramsay (You Were Never Really Here). Niente crossover fra Twilight e Hunger Games: il film è un uragano sensoriale che frantuma ogni romanticismo, sostenuto da una sceneggiatura che rovista nel fondo della miseria umana, da una fotografia che non teme la sgradevolezza e da un montaggio che pulsa come un cuore impazzito. Eppure, è la coppia di interpreti, due danzatori dell’anima, oltre che del corpo, a infondere al racconto una vitale elettricità.
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“Il giorno prima di iniziare le riprese Lynne ci ha mostrato una scena di If… di Lindsay Anderson”, racconta Lawrence, evocando la rivolta studentesca di Malcolm McDowell che precedette Arancia meccanica (1971). “Gli attori si azzannavano come tigri. Io e Rob ci siamo scambiati uno sguardo: ‘Okay…’. Poi Lynne ha chiesto: ‘Ma potete farlo nudi, giusto?'”. Quello è stato l’inizio, confessa ridendo. Quando Lawrence ha letto il libro, lo ha trovato “devastante e potente”. “Avevo appena partorito il mio primo figlio. Il post‑partum è un periodo di isolamento profondo: ti senti un’aliena”, spiega. Ramsay accentua questo senso di straniamento trasferendo la coppia in un Montana aspro, lontano da ogni rete di sostegno. Grace, il personaggio di Lawrence, è una neomamma che sprofonda in un’ansia feroce e in una crisi d’identità: “Chi sono come madre? Come moglie? Come amante? Come creativa?”. Domande che lacerano, alimentate da uno squilibrio ormonale ma anche da un terrore di scomparire.
L’attrice era al quarto‑quinto mese di gravidanza durante le riprese: “Gli ormoni buoni mi hanno permesso di attingere a emozioni viscerali. In realtà, qualsiasi merito interpretativo va dato a Lynne Ramsay: lavorare con lei è stato tutto”. Oggi Jennifer Lawrence è di nuovo madre: con il marito, il curatore d’arte Cooke Maroney, ha accolto il secondo figlio. Il primogenito, Cy – chiamato in onore del pittore Cy Twombly – è nato tre anni fa. La maternità ha cambiato il suo rapporto col lavoro: “Quando hai un bambino, la pressione sparisce. Esiste una sola casa, ed è la migliore”, aveva confessato a Cameron Diaz su Interview nel 2023. “Quando valuto un progetto, mi chiedo: vale mezza giornata lontana da mio figlio?” Durante quella chiacchierata con le amiche, Lawrence aveva scherzato: “Dicono tutti che amerò mio figlio più del mio gatto. Io penso: forse lo amerò quanto il mio gatto?”