“Jennifer Aniston” mi ha detto che mi amava e adesso sono rovinato”. Il racconto di Paul Davis ha dell’incredibile

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Mai fidarsi delle apparenze. Specie se dall’altra parte dello schermo qualcuno si presenta come una celebrità, tipo Jennifer Aniston. Un 43enne di Southampton, Paul Davis, lo ha appreso nel modo peggiore: a sue spese.

La truffa con la finta Jennifer Aniston

Fan truffato da un profilo fake di Jennifer Aniston - Cinematographe.it

Mentre navigava su Facebook gli è uscito un messaggio all’improvviso, un SOS in piena regola. O presunto tale. Mittente: sorriso perfetto, foto patinata. “Hi Paul, I love you”. Cinque parole e il cuore ha iniziato a fermarsi. Del resto, chi non sognerebbe almeno per un secondo? Ecco, lui ci è rimasto un po’ di più. E oggi si lecca le ferite. Tempo qualche parola dolce, e un video tanto ben realizzato da apparire autentico, e sotto con la richiesta: Mi servirebbero dei buoni Apple, sono nei guai, solo tu puoi aiutarmi”.

Preso in un momento di fragilità, Paul ha pensato di parlare con la vera Jennifer Aniston. Anche solo per un istante, la vita ha cominciato a sembrargli meno brutta. E, pur di tenere viva la speranza, ha accettato: puff, duecento dollari bruciati in un attimo, trasformati in codici.

Ma la storia non si è fermata lì. Perché quando ti vedono cedere una volta, tornano a bussare alla porta virtuale. A Paul, dopo la finta Jennifer, sono arrivati pure messaggi da un Elon Musk tarocco, da un Zuckerberg fasullo, tutti pronti a promettergli soldi, macchine di lusso, premi inesistenti. Cambiano i nomi, non cambia il trucco: deepfake, video costruiti a tavolino, documenti falsi, complimenti buttati lì come esche.

“Quando sei solo, un messaggio così ti sembra un regalo — dice Paul — ma alla fine regali solo i tuoi soldi a qualcuno che manco sai chi sia”. Oggi si ritrova senza quei duecento dollari, senza risposte, ma almeno con una lezione in tasca. Ora racconta la sua storia per svegliare chi magari rischia di cascarci come lui. Perché, dietro uno schermo, nessuno ti salva: se abbocchi, resti fregato. E quei truffatori ridono. Incassano e spariscono.

Paul, da parte sua, ha una regola nuova: se domani su Messenger gli riscrive Jennifer Aniston, o Elon, o chi per loro, chiude tutto e va a farsi una birra. “Meglio una figuraccia vera in un pub — dice — che altre bugie online”.

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