Jared Leto si confessa: “Faccio l’attore perché sono fuori di testa”
Jared Leto si ritiene "completamente pazzo" e spiega che la follia è dietro ogni ruolo che interpreta
Jared Leto si confessa, mettendo a nudo le difficoltà dietro l’interpretazione del ruolo in House of Gucci e del suo approccio all’arte del recitare
In un’intervista molto bella ed intensa con la rivista Variety, il carismatico Jared Leto, al momento sulla cresta dell’onda per il suo ruolo in House of Gucci, si è confessato nelle sue intimità più profonde. Ha parlato della difficoltà estrema dovuta alla trasformazione radicale che ha dovuto subire prima di interpretare Paolo Gucci, vestendone i panni alla perfezione, dimenticandosi quasi di se stesso. Jared Leto è uno dei grandi method actors di Hollywood, un camaleontico e adattabile interprete in grado di calzare in qualsiasi personaggio gli venga proposto.
Per calzare le vesti di Paolo Gucci, Jared Leto ha dovuto attingere a tutte le sue risorse, trovandosi spesso in crisi. “Paolo è un personaggio difficile da gestire. Penso che la risorsa più potente che un artista possiede è la sua immaginazione. Si usa la creatività per risolvere i problemi. Quando interpreti un personaggio reale, le sfide sono ancora di più“, ha confessato l’attore. Le rivelazioni sono diventate ancora più intense quando Jared Leto ha risposto alla domanda “Come mai hai scelto di fare l’attore?”
Jared Leto ha dato una lunga ed illuminante risposta su ciò che scatena gli artisti a scegliere il proprio lavoro: “La risposta alla domanda è che devo essere completamente pazzo. Credo che per fare questo lavoro bisogna essere un po’ matti. Ci sono lavori ancora più difficili nel mondo dell’arte, ma anche questo ha i propri effetti, principalmente psicologici. Ho sempre voluto fare l’artista. Inizialmente volevo essere un artista visuale, un pittore. Ho studiato arti visuali, poi ho trovato la fotografia , poi i film ed infine ho abbandonato la scuola. Il mio piano era cominciare recitando, per poi diventare un regista. Non avevo intenzione di recitare tutta la vita. Era solo un modo per raggiungere uno scopo. Ma al momento sono innamorato della recitazione, ma prima di arrivare a questa consapevolezza ho preso sei anni di pausa dal lavoro. Prima di girare Dallas Buyers Club, ho avuto un momento di crisi. Divenne facile evitare la recitazione. Ma devo ammettere che la mia prospettiva al riguardo è cambiata molto nel corso del tempo”.